Un richiamo alla responsabilità e alla necessità di un cambiamento culturale nel funzionamento delle istituzioni pubbliche. È questo il messaggio lanciato da Michele Oricchio, presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania, nel corso di una conferenza stampa in vista dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà domani a Villa Pignatelli a Napoli.
Oricchio ha evidenziato come, sebbene si registri un lento miglioramento nella gestione della pubblica amministrazione, sia indispensabile un cambio di passo radicale per raggiungere standard più elevati nella qualità dei servizi ai cittadini. A suo avviso, uno dei principali problemi risiede nella complessità e nei costi del sistema multilivello di governo, che crea numerose opportunità di gestione impropria del denaro pubblico.
“Dalla riforma del Titolo V della Costituzione, si è creato un sistema in cui regioni, province ed enti locali gestiscono fondi pubblici con ampia autonomia, spesso in maniera impropria”, ha dichiarato Oricchio, sottolineando la necessità di correggere il sistema alla radice per ridurre gli sprechi e garantire un uso più efficiente delle risorse.
Un riferimento particolare è stato fatto alla Regione Campania, che ha portato il dibattito sulla legittimità della legge sull’autonomia differenziata fino alla Corte Costituzionale. “La Consulta ha ribadito il principio di unità dello Stato, stabilendo che tutti i cittadini debbano essere tutelati allo stesso modo, senza eccessive frammentazioni nella gestione delle risorse pubbliche”, ha spiegato Oricchio.
Il presidente della Corte dei Conti per la Campania ha anche commentato il caso di Gaetano Manfredi, ex professore universitario e attuale sindaco di Napoli, coinvolto in una vicenda di incarichi professionali incompatibili con il suo ruolo accademico tra il 2007 e il 2019. Manfredi ha chiuso la questione con un patteggiamento da 200 mila euro, a fronte di una richiesta iniziale di 700 mila. “Un fatto disdicevole, ma non tra i più gravi in termini di cattiva amministrazione”, ha dichiarato Oricchio, specificando che i problemi più seri sono quelli che causano danni reali agli enti pubblici, con una riduzione delle risorse disponibili per i servizi ai cittadini.
L’attenzione ora si sposta sull’impatto delle decisioni della Corte Costituzionale e sulle eventuali riforme future per migliorare la gestione del denaro pubblico e garantire maggiore efficienza nell’amministrazione dello Stato.
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