Case green efficientamento energetico

Case green. La direttiva Ue sull’efficientamento energetico è stata approvata lo scorso 9 febbraio dalla Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia del Parlamento europeo con 49 voti favorevoli, 18 contrari e 6 astensioni e da allora fa sempre più discutere.

Di cosa si tratta

 La direttiva Energy Performance of Buildings Directive (Epbd) inserita all’interno del pacchetto “Fit For 55” prevede un graduale miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili, suggerendo per gli edifici residenziali il raggiungimento della classe E entro il 2030 e della classe D entro il 2033. Per raggiungere questo obiettivo, vengono imposti una serie di obblighi e vincoli ai costruttori edili, nonché agli acquirenti di case, al fine di garantire che le nuove costruzioni siano costruite in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e che le vecchie costruzioni rispettino degli standard energetici. Questo perché il settore edilizio rappresenta una quota significativa delle emissioni di gas serra a livello globale e costituisce circa il 40% del consumo di energia nell’UE. 

Le conseguenze per l’Italia

 Questa nuova direttiva avrà di certo un impatto significativo sulle città italiane, caratterizzate un parco edilizio invecchiato e poco efficiente dal punto di vista energetico. Un fenomeno ancora più valido per le metropoli storiche e con una maggiore percentuale di edifici vecchi come Napoli, Palermo, Torino e Genova, che, per rispettare le scadenze della direttiva, dovranno ristrutturare fino al 3% del loro parco immobiliare ogni anno. Secondo le stime Enea, infatti, 11 milioni di abitazioni (il 74%) sarebbero in classe energetica inferiore alla D.  Investimenti che dovranno essere volti all’aumento dell’efficienza energetica e quindi in primis all’installazione di nuovi sistemi di isolamento sui muri esterni e alla sostituzione di vecchi impianti con altri più efficienti, come ad esempio quelli alimentati da fonti rinnovabili.

Il parere del Governo

Il Governo sembra essere d’accordo a spingere verso una mitigazione delle richieste dell’UE, in considerazione della caratteristica tutta italiana di essere un Paese ancora fortemente caratterizzato da edifici storici. “C’è una peculiarità del nostro Paese e il governo difenderà questa peculiarità” ha affermato Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei. Inoltre, c’è un ulteriore problema descritto dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin “non abbiamo abbastanza imprese che ci permettano di fare un salto energetico di ben due classi entro il 2033”,

Il dato non è ancora tratto e le negoziazioni andranno ancora avanti per mese: a marzo ci sarà, infatti, l’esame in Plenaria e successivamente il negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio.

di Serena Lena