Comunità energetiche

E’ stato recentemente approvato il decreto che prevede importanti agevolazioni per favorire la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sul territorio italiano. Gli incentivi introdotti dal decreto riguardano tutte le forme di associazionismo per la produzione e condivisione locale di energia pulita, anche le realtà più ridotte. L’obiettivo è, quindi, quello di incentivare la transizione verso un modello energetico più sostenibile, rendendo possibile la condivisione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili a livello locale, con benefici non solo a livello economico, ma anche ambientale e di sviluppo territoriale.

Vediamo nel dettaglio come sono strutturate le agevolazioni.

Cosa sono le Comunità Energetiche

Secondo la definizione del decreto Fer 1/2017, una CER è configurata come un’associazione, composta da enti pubblici locali, aziende e cittadini privati, che promuove la produzione e lo scambio locale di energia pulita. L’obiettivo è realizzare impianti per la generazione e l’autoconsumo collettivo di energia da fonti rinnovabili su scala territoriale.

Gli incentivi previsti

Il Decreto prevede che ogni kWh di energia condiviso tramite le comunità rinnovabili avrà diritto a un incentivo, per un periodo di 20 anni, pari a:

  • 110 €/MWh per gli impianti fotovoltaici
  • 130 €/MWh per gli impianti eolici, idroelettrici e a gas di depurazione

L’incentivo economico sarà corrisposto dal GSE.

Le agevolazioni per i piccoli Comuni

Per i Comuni con meno di 5.000 abitanti è previsto il rimborso del 40% della spesa sostenuta per l’installazione di pannelli fotovoltaici per gli autoconsumatori collettivi. Il rimborso sarà erogato direttamente dal Gestore dei Servizi Energetici.

I limiti 

Il decreto prevede un limite massimo di 200 kW per la potenza dell’impianto a servizio della singola comunità e un limite di 500 metri di distanza massima tra l’impianto e il punto o i punti di fornitura dei partecipanti.

Il ruolo dei condomini e delle villette bifamiliari

Una novità importante riguarda la possibilità di realizzare anche configurazioni più semplici, con un massimo di due utenti, riferite a condomini o a piccoli gruppi di utenze nelle case bifamiliari o in condomini. Basterà che i soggetti siano connessi allo stesso impianto di produzione.

di Serena Lena