Turismo russo in Italia

Con la guerra in atto tra Russia e Ucraina, l’Italia perde il turismo russo, quello dei ‘big spender’. Non solo oligarchi e magnati, ma persone con un certo reddito e tenore di vita. Secondo un’indagine condotta dalla Banca d’Italia, nel 2014, sul turismo internazionale nel nostro Paese, i russi rappresentano un segmento molto ricco con una capacità di spesa giornaliera che nel solo 2013 è stata di 170 euro, superiore del 65% a quella degli altri turisti stranieri che sono soliti soggiornare in Italia.

Significativo è questo semplice dato: a partire dal 2009 e fino al 2014 i pernottamenti di turisti russi in Italia sono passati da poco meno di 3 milioni e 600 mila a quasi 8 milioni mentre la spesa è salita da 623 milioni a 1 miliardo e 328 milioni di euro, grazie anche alla capacità di offrire pacchetti differenziati per tutte le tasche: dal turismo deluxe alla formula del “tutto compreso”. Dal 2003, l’Italia si è spesa molto per facilitare gli ingressi dei russi nel Belpaese, a partire dalla semplificazione delle procedure burocratiche, a partire dal rilascio dei visti.

I russi sono la seconda nazionalità per acquisti in Italia

I russi hanno sempre avuto una importanza significativa per il tax free shopping italiano. Secondo quanto risulta da una analisi di Global Blue, società attiva nel settore del tax free shopping, nel 2019, infatti, rappresentavano la seconda nazionalità per acquisti (12% del totale del mercato) con interessanti prospettive di crescita, dal momento che il loro shopping aveva registrato un +8% rispetto al 2018. Nel periodo gennaio 2021 – febbraio 2022, a seguito della pandemia e delle restrizioni legate al Covid, il volume di acquisti tax free dei russi in Italia è diminuito rispetto al 2019, ma questa nazionalità ha comunque fatto registrare uno scontrino medio significativo, pari a 1.215 euro (+78% rispetto al 2019).

Le mete più gettonate dello shopping

Nel 2021 la meta di shopping preferita dai turisti russi è stata Milano, con il 39% delle vendite totali, seguita da Roma con il 17% degli acquisti tax free. Sempre nell’anno da poco concluso, Venezia è stata la città in cui si è registrato lo scontrino medio più elevato: 2.060 euro, seguita da Firenze (1.837 euro) e il sud Italia (1.739 euro).Nel 2021 il Fashion&Clothing è stata la categoria merceologica preferita dai viaggiatori russi (87%).

In crescita la spesa del turista ucraino

Fa sapere Global Blue: «Nel periodo gennaio 2021 – febbraio 2022 il turista ucraino, seppur meno noto in Italia rispetto a quello russo, ha registrato uno scontrino medio pari a 1.088 euro in crescita del 45% rispetto al 2019 (749 euro). Nel 2021 anche questa nazionalità ha prediletto fare shopping a Milano, dove si è registrato il 43% degli acquisti tax free totali. Ha seguito Roma con il 16% dello shopping tax free contro il 15% nel 2019. In termini di scontrino medio più elevato, nel 2021 Firenze è stata la città con il budget medio di spesa più elevato: 1.678 euro, seguita da Venezia (1.567 euro) e Milano (1.520 euro). Anche per i turisti ucraini la categoria merceologica prediletta è stata il Fashion&Clothing 78% (86% nel 2019), seguita da Watches&Jewellery con il 17% in (+8% nel 2019)».

Flussi in crisi a causa della guerra

Ora tutto questo flusso di presenze e denaro rischia di essere messo in mora dal conflitto Mosca-Kiev, dalla chiusura dei cieli che dal 27 febbraio inibisce agli aerei sovietici di fare scalo anche in Italia. Questo provocherà un sicuro stop agli arrivi mettendo in ulteriore seria crisi il settore turistico, già fortemente indebolito da due anni di pandemia da Covid-19, mentre anche in Russia, a causa delle sanzioni europee, la crisi economica comincia a farsi sentire ed essere più stringente.