Dema somma vesuviana vertenza

Si infittisce la vicenda legata al futuro del Gruppo Dema, una delle realtà più rilevanti nel settore aeronautico italiano. Nelle ultime ore è stato rinvenuto, presso il sito di Somma Vesuviana, un documento che sembrerebbe contenere le linee guida del nuovo piano industriale proposto dal possibile acquirente del gruppo, il colosso Adler. Il contenuto del documento sta generando forti preoccupazioni tra i lavoratori e i sindacati, con Fim, Fiom e Uilm che hanno immediatamente chiesto un intervento urgente delle istituzioni.

Secondo quanto riportato nel documento, il piano industriale prevedrebbe la chiusura dei siti di Somma Vesuviana, Paolisi e della Dar di Brindisi, con il conseguente spostamento di alcune attività e lavoratori, oltre a un significativo numero di esuberi. Questi cambiamenti andrebbero a stravolgere completamente l’assetto industriale e geografico attuale del Gruppo Dema. La Adler, infatti, sembrerebbe interessata ad acquisire le commesse del gruppo, ma con un ridisegno dell’intero sistema operativo che, se confermato, andrebbe in contrasto con il piano già discusso in passato e approvato dal Tribunale di Napoli.

I sindacati denunciano una gestione poco trasparente della vertenza, sottolineando come il ritrovamento del documento e la circolazione di alcune lettere su ulteriori soggetti interessati al Gruppo Dema rafforzino i dubbi su un processo di cessione gestito senza il coinvolgimento delle parti sociali.

Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) di sospendere immediatamente il percorso di cessione, ribadendo la necessità di convocare un tavolo urgente con la proprietà del Gruppo Dema. “È indispensabile – affermano i rappresentanti sindacali – comprendere quali siano le scelte strategiche e industriali in corso, garantendo il doveroso rispetto della dimensione sociale dell’impresa”.

La vicenda del Gruppo Dema, che occupa centinaia di lavoratori in diverse regioni italiane, si conferma dunque una delle più delicate del panorama industriale nazionale. I sindacati chiedono chiarezza e responsabilità per evitare scelte che possano avere un impatto devastante sul tessuto sociale ed economico delle aree coinvolte.


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