Ex Ilva Taranto

Acciaierie d’Italia, l’azienda responsabile della gestione degli impianti precedentemente appartenuti a Ilva, è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria. La notizia è stata annunciata dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha indicato l’emissione immediata di un decreto in tal senso. Alla guida della società è stato nominato il commissario straordinario Giancarlo Quaranta, un professionista con una vasta esperienza nel settore siderurgico.

Secondo quanto precisato nella comunicazione ufficiale, il decreto ministeriale è stato emanato in risposta alla richiesta avanzata il 18 febbraio scorso da Invitalia, il principale azionista pubblico di Acciaierie d’Italia con una quota del 38% del capitale. Invitalia ha chiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’ammissione immediata della società alla procedura di amministrazione straordinaria, in conformità con l’articolo 1 del decreto-legge del 18 gennaio 2024, n. 4, che riguarda le disposizioni urgenti in materia di gestione straordinaria delle imprese di rilevanza strategica.

Attualmente, la vicenda dell’enorme acciaieria europea, fondata negli anni ’60, si trova in una fase cruciale: è imperativo ridurre l’inquinamento per mitigare l’impatto sulla salute dei cittadini di Taranto. Gli esperti concordano sul fatto che un cambiamento sia necessario e che una soluzione fondamentale potrebbe essere la chiusura dei vecchi altiforni, imponenti strutture di ferro che si ergono nel panorama, superate in altezza solo dalle ciminiere bianche e rosse. Questo segnerebbe l’inizio di una nuova fase produttiva, meno dannosa per l’ambiente.

L’ex Ilva rimane operativo: è l’unica struttura considerata strategica a livello nazionale in Italia. La sua importanza risiede nei volumi produttivi elevati, nel processo a ciclo integrale – dalla materia prima come carbone e ferro fino alla produzione di acciaio – e nell’alto numero di dipendenti impiegati, che ha raggiunto circa 10.000 fino al 2017. Fin dalla sua fondazione, è stato uno dei principali centri siderurgici italiani, con cinque altiforni che dominavano il paesaggio per oltre 40 metri di altezza.

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