Pnrr Idrogeno verde

L’idrogeno verde è fondamentale per la transizione energetica dell’Unione europea. Lo dice la stessa Commissione di Bruxelles che ha indicato nell’idrogeno, prodotto con fonti rinnovabili, un vettore energetico ideale per raggiungere l’obiettivo emissioni nette zero (climate neutrality) di gas serra entro il 2050. In Italia sono diversi i progetti che si stanno definendo sul territorio per la produzione di idrogeno. Dalla Lombardia al Lazio, dall’Umbria alla Sicilia, numerosi player di settore hanno annunciato la nascita di hydrogen valley, un’espressione ricorrente e usata per definire quegli ecosistemi che includono sia la produzione che il consumo di idrogeno e che combinano ricerca, usi industriali, civili e mobilità sostenibile.

In Italia

Sono 52 le ‘valli dell’idrogeno’ italiane per la cui creazione il governo ha stanziato 500 milioni di euro. E’ quanto è stato detto nel corso di un convegno in occasione di ‘Key – The Energy Transition Expo’ a Rimini, organizzato da H2It, l’Associazione italiana idrogeno ed Enea, a cui hanno partecipato il ministero dell’Ambiente, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Puglia.

In particolare – è stato spiegato – 50 milioni sono riservati ai ‘progetti bandiera’ di rilevanza strategica per le regioni, mentre i restanti 450 milioni alla produzione di idrogeno in aree industriali dismesse. Il 50% dei fondi è destinato a progetti nel Sud e nelle Isole per un totale di 225 milioni. 

Le regioni con più progetti finanziati sono la Campania, con 6 progetti, seguita dalla Puglia (5) e da Lombardia, Trentino-Alto Adige e Sicilia

Il presidente dell’Associazione italiana per l’idrogeno

 “Quando si parla del futuro dell’energia – ha affermato Alberto Dossi, presidente di H2It – l’idrogeno assume un ruolo fondamentale”, in quanto ‘la sfida della decarbonizzazione richiede di puntare sulla diversificazione del mix energetico, sullo sviluppo di ogni tecnologia in chiave green, e sui vettori energetici puliti come l’idrogeno”.

“Gli attori nazionali e internazionali della politica – ha aggiunto – stanno ben comprendendo questa necessità e i risultati si iniziano a vedere sul fronte dei finanziamenti”.

Secondo Dossi è necessario “creare una filiera forte, che avrà ricadute occupazionali e garantirà all’Italia un ruolo leader, sostenendo anche la corsa verso la transizione e la sicurezza energetica”.

La nuova sfida del Ministero dell’Ambiente

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha dunque le idee chiare su come portare avanti le istanze promosse dalla Missione 2 del Pnrr e spendere la propria fetta di risorse: investire nell’idrogeno. Solo per i primi tre mesi del 2023, infatti, sono state previste ben tre misure dedicate a questo tema. Gli obiettivi auspicati sono i seguenti: Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse, con la creazione delle cosiddette hydrogen valleys; Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate; Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione della fonte di energia.

 

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