Una nuova tragedia aerea scuote il settore dell’aviazione mondiale. Un Boeing 787 Dreamliner dell’Air India, partito da Ahmedabad e diretto a Londra, è precipitato pochi secondi dopo il decollo, schiantandosi su una zona residenziale della città indiana. A bordo vi erano 230 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. Tra le rovine dell’aereo, è stato miracolosamente estratto vivo un solo superstite, un cittadino britannico di origine indiana, Vishwash Kumar Ramesh, 40 anni.
L’uomo, seduto al posto 11A, vicino a un’uscita di emergenza, ha raccontato ai media di essersi risvegliato circondato dai corpi, con addosso lesioni ma non in pericolo di vita. Era in India con il fratello, di cui non ha più notizie. Il velivolo, mai riuscito a prendere quota, ha perso i contatti con la torre di controllo quando si trovava a circa 200 metri di altezza, secondo i dati di Flight Radar. Le cause del disastro non sono ancora chiare, ma le autorità indiane hanno confermato che il Boeing ha colpito un dormitorio per medici del vicino college universitario BJ Medical College, provocando vittime e feriti anche a terra.
Il presidente di Air India, Natarajan Chandrasekaran, ha espresso «profondo cordoglio» per quanto definito un «tragico incidente». Il numero dei passeggeri con passaporto straniero è stato fissato a 169, con la conferma da parte del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che nessun cittadino italiano risulta coinvolto, nemmeno tra i residenti in zona o gli iscritti all’AIRE.
La reazione della casa madre, Boeing, è stata immediata ma interlocutoria. Il gruppo ha dichiarato di essere «a conoscenza delle prime notizie» e ha assicurato che sta lavorando per ottenere maggiori informazioni. La compagnia ha anche manifestato la volontà di fornire assistenza tecnica ad Air India. Tuttavia, l’incidente rappresenta un durissimo colpo d’immagine e operativo per il colosso statunitense: il titolo Boeing ha perso il 5,9% all’apertura di Wall Street, proseguendo il suo momento di forte instabilità sul mercato finanziario, già scosso da precedenti problemi tecnici e normativi.
L’aeroporto internazionale di Ahmedabad è attualmente chiuso, mentre il governo dello Stato del Gujarat ha dichiarato lo stato d’emergenza. Le immagini trasmesse dai media indiani mostrano macerie, colonne di fumo e soccorritori al lavoro tra gli edifici distrutti. Il numero definitivo delle vittime a terra non è ancora stato confermato.
Il disastro potrebbe avere ripercussioni non solo su Boeing, ma anche sull’intero comparto aerospaziale globale, già sotto pressione per problemi di sicurezza, ritardi nelle consegne e mancanza di fiducia da parte delle compagnie e dei passeggeri. È la prima volta che un Boeing 787 Dreamliner – modello consegnato ad Air India nel 2014 – è coinvolto in un incidente di tale gravità. Le indagini tecniche saranno cruciali per determinare eventuali responsabilità costruttive, gestionali o operative.
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