Nel mese di novembre 2024, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) ha registrato un aumento dell’1,3% su base annua, segnando un’accelerazione rispetto al +0,9% del mese precedente. La variazione mensile è stata negativa, con un calo dello 0,1%. Questa ripresa dell’inflazione, sebbene leggermente inferiore alla stima preliminare che prevedeva un +1,4%, riporta l’indice ai livelli di luglio 2024, riflettendo un’inversione della recente tendenza alla moderazione dei prezzi.
La risalita dell’inflazione è legata principalmente ai beni energetici regolamentati, il cui incremento annuo è passato da +3,9% a +7,4%. Contemporaneamente, la flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati si è attenuata, scendendo da -10,2% a -6,6%. L’aumento dei prezzi alimentari ha contribuito significativamente alla dinamica inflazionistica: i beni non lavorati sono cresciuti del 3,8% (+3,4% nel mese precedente) e quelli lavorati dell’1,9% (+1,7% a ottobre).
Anche i servizi hanno fatto registrare incrementi. I prezzi relativi ai trasporti sono saliti del 3,5%, rispetto al +3,0% di ottobre, e quelli dei servizi legati all’abitazione hanno toccato un +2,5%. Tra i beni, si segnala un’accelerazione per quelli non durevoli (+1,4%), mentre i beni durevoli sono diminuiti su base mensile dello 0,6%.
L’inflazione di fondo, che esclude i beni energetici e gli alimentari freschi, è passata da +1,8% a +1,9%. Parallelamente, l’inflazione al netto dei soli beni energetici è salita al +2,0%. La dinamica dei beni, che fino a ottobre aveva mostrato una flessione (-0,5%), è tornata positiva a +0,2%, mentre i servizi hanno continuato ad accelerare, passando da +2,7% a +2,8%. Questa convergenza tra i due comparti ha ridotto il divario inflazionistico a +2,6 punti percentuali, rispetto ai +3,2 punti del mese precedente.
Sul piano congiunturale, la diminuzione dello 0,1% dell’indice generale è dovuta principalmente alla flessione dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,2%). Effetti parzialmente compensatori sono stati osservati nell’aumento dei prezzi degli energetici regolamentati (+2,7%) e degli alimentari non lavorati (+1,2%).
L’inflazione acquisita per il 2024 si attesta ora a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), utilizzato per confronti internazionali, ha segnato un aumento annuo dell’1,5%, rispetto al +1,0% di ottobre. L’indice FOI, rilevante per la determinazione dell’adeguamento di contratti e pensioni, è cresciuto dell’1,2% su base annua, con una variazione mensile nulla.
Secondo gli esperti, questa accelerazione dell’inflazione è principalmente concentrata nei settori alimentari ed energetici, mentre il “carrello della spesa” ha registrato un incremento su base annua del 2,3%, confermando la pressione sui consumatori per beni essenziali.
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