Italian Sounding

Si parla spesso di Italian sounding, un fenomeno che danneggia il commercio del vero Made in Italy all’estero, danneggiando le nostre esportazioni. Si tratta di prodotti che “suonano” italiani per nome e rappresentazione grafica del prodotto, ma nulla hanno a che vedere con l’originale, e all’estero fanno concorrenza ai nostri prodotti, che spesso sono anche protetti da marchi docg, igp e così via. Fra gli esempi più famosi di Italian Sounding venduti all’estero abbiamo il “Parmesan”, che si spaccia per il nostro Parmigiano Reggiano, ma anche la “Mozarella”, che viene confusa con la nostra mozzarella di bufala. E ancora, la Salsa Pomarola venduta in argentina, la Zottarella prodotta in Germania e gli Spagheroni olandesi.

Dal 2024 l’Italian sounding sarà ufficialmente vietato dall’Ue: nei Paesi dell’Unione europea non si potranno più vendere prodotti che richiamano nel nome e nel marchio le eccellenze agroalimentari del nostro Paese. Lo prevede l’accordo trovato dall’Europarlamento, Consiglio Ue e Commissione europea, sul testo unico per la qualità che stabilisce regole più restrittive sulla tutela dei prodotti con Denominazione di origine protetta.

L’accordo

L’accordo raggiunto tra le istituzioni europee permette l’adozione di strumenti per contrastare il fenomeno dell’Italian sounding, il mascheramento di prodotti che rievocano con marchio e confezione una provenienza tricolore che non hanno e che soltanto nel 2022 hanno sottratto circa 70 miliardi di euro all’export italiano (qui avevamo parlato del boom dei prodotti italiani contraffatti in Russia mentre qui quanto valgono i cibi italiani contraffatti e dove vengono venduti).

L’europarlamentare De Castro: “Il testo tutelerà il nostro made in italy”

“Si tratta di un risultato importante per l’Italia e per i Paesi che nelle indicazioni geografiche hanno non soltanto interessi economici, ma anche sociali” ha spiegato il relatore del provvedimento Paolo De Castro, europarlamentare ed ex ministro italiano delle Politiche agricole. Un traguardo inseguito da diverso tempo dal nostro Paese e a vantaggio delle aziende italiane, dato che secondo quanto rilevato da Ismea Qualivita degli oltre 80 miliardi di valore della Dop economy in tutta Europa almeno 20 miliardi sono costituiti da prodotti Made in Italy.

“Il testo unico della qualità tutelerà più di quattromila indicazioni geografiche in Europa – ha commentato De Castro – di cui 800 italiane. È stato un percorso lungo e faticoso, durato più di due anni, ma alla fine il risultato premia chi da sempre si batte per i prodotti della Dop economy, che non sono curiosità gastronomiche, ma rappresentano un pezzo importante dell’economia europea che ha ricadute importanti anche per il turismo, producendo valore che si distribuisce lungo la filiera.

“Abbiamo dato più forza ai consorzi e tutelato le produzioni – ha aggiunto il deputato europeo – anche attraverso precisi obblighi di trasparenza nei confronti dei consumatori, come l’indicazione sull’etichetta del nome del produttore”.