La nuova Legge di Bilancio riceve una dura critica da parte della Fondazione Gimbe e del sindacato dei medici Anaao Assomed. In audizione di fronte alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, Nino Cartabellotta, presidente di Fondazione Gimbe, ha bocciato le risorse stanziate per la sanità, giudicandole “ampiamente insufficienti” per garantire il servizio sanitario nazionale e coprire le misure già previste dal Governo. La mancanza di fondi stimata ammonta a 19 miliardi di euro entro il 2030.
Tagli e mancanza di risorse
Cartabellotta ha esposto le sue preoccupazioni riguardo alla sostenibilità della sanità pubblica: “L’incremento di 2,5 miliardi per il 2025, che porta il Fondo sanitario nazionale a 136,5 miliardi, rappresenta solo un aumento dell’1% rispetto al 2024.” Secondo il presidente di Gimbe, la riduzione progressiva della spesa sanitaria in rapporto al PIL, che scenderà al 5,7% entro il 2029, rappresenta una tendenza allarmante. “L’aumento del fondo è una mera illusione. Calcolatrice alla mano, abbiamo un disavanzo di quasi 19 miliardi di euro tra il 2025 e il 2030.”
Cartabellotta ha poi evidenziato l’assenza di misure strutturali necessarie per il sistema sanitario: “Manca un piano straordinario per l’assunzione di medici e infermieri, così come l’abolizione del tetto di spesa per il personale. Senza adeguate risorse e riforme, diremo addio ai principi di universalismo, uguaglianza ed equità della sanità italiana.”
Medici e risorse limitate: un contesto drammatico
Pierino Di Silverio, segretario di Anaao Assomed, ha anch’egli criticato duramente la manovra. “Per la dirigenza medica e sanitaria si stanziano solo briciole: 50 milioni di euro per i medici e 5 milioni per i sanitari non impediranno il continuo abbandono della professione,” ha affermato Di Silverio, sottolineando l’inadeguatezza degli aumenti: “Si tratta di 15 euro netti al mese per i medici e 7 per il personale sanitario, cifre che non fermeranno la fuga verso il privato.”
Di Silverio ha sottolineato l’importanza di un impegno politico coraggioso: “Viviamo un contesto in cui il 7,6% dei cittadini rinuncia alle cure per motivi economici, e l’1,6% si indebita o scende sotto la soglia di povertà per poter accedere a cure adeguate. Questa legge di bilancio non valorizza i professionisti e penalizza chi vuole accedere alle cure in strutture pubbliche.”
Anaao Assomed, insieme ad altre sigle sindacali, ha proclamato uno sciopero nazionale dei medici il prossimo 20 novembre per protestare contro una legge che ritengono insostenibile e inadeguata. “Chiediamo dignità per chi lavora nel sistema sanitario pubblico e garanzie per il diritto alla salute dei cittadini italiani,” ha concluso Di Silverio.
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