Il nuovo Piano Italia di Stellantis, presentato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sancisce la centralità del nostro Paese nelle strategie industriali del Gruppo, nonostante le crescenti difficoltà del settore automotive. Durante il tavolo, presieduto dal Ministro Adolfo Urso, alla presenza dei Ministri Giancarlo Giorgetti (Economia) e Marina Calderone (Lavoro), i vertici di Stellantis, rappresentati da Jean-Philippe Imparato, hanno confermato investimenti per 2 miliardi di euro negli stabilimenti italiani entro il 2025, affiancati da 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani nello stesso periodo.
Il piano industriale punta a consolidare la presenza produttiva del Gruppo nel Paese, salvaguardando i livelli occupazionali e implementando un percorso di aggiornamento e riqualificazione del personale. Non saranno richiesti incentivi pubblici, con Stellantis che ribadisce l’intenzione di sostenere autonomamente le proprie attività in Italia.
Tra le iniziative principali, è prevista la trasformazione degli stabilimenti italiani con l’introduzione di nuove piattaforme produttive per modelli ibridi ed elettrici. A Pomigliano, nel 2028, sarà operativa la piattaforma STLA-SMALL, dedicata ai veicoli compatti. A Cassino, invece, dal 2025 arriverà la piattaforma STLA-LARGE, che ospiterà la nuova Alfa Romeo Stelvio e Giulia, oltre a un modello top di gamma. Torino diventerà il centro della divisione Veicoli Commerciali e dell’economia circolare con la sede SUSTAINera. A Melfi, saranno lanciati sette nuovi modelli, mentre Atessa rafforzerà la sua leadership nella produzione di veicoli commerciali elettrici.
Un altro punto chiave riguarda la valorizzazione della filiera produttiva italiana, con Stellantis che si è impegnata a riservare una parte delle commesse ai fornitori nazionali, rispettando tempi di pagamento contrattuali per alleviare le difficoltà delle PMI del settore. Tale approccio è stato accolto favorevolmente dal presidente di Confapi, Cristian Camisa, che ha evidenziato l’urgenza di affrontare temi strutturali come i costi energetici e la sostenibilità finanziaria delle imprese.
“Siamo pienamente consapevoli – ha affermato Camisa – che si tratta di una crisi strutturale che però sta interessando particolarmente Stellantis. Infatti in Europa Stellantis utilizza nei suoi stabilimenti una capacità produttiva pari al 64% in Europa e al 52% negli Stati Uniti a fronte di una media che supera l’80% degli altri maggiori competitor. Apprezziamo comunque il cambio di passo con una nuova apertura al dialogo anche verso il mondo produttivo che Confapi rappresenta così come l’impegno del Ministro Urso a difesa dell’indotto nella giusta convinzione che la politica industriale del nostro Paese debba considerare come centrale la filiera del settore”.
Confapi ha ribadito la necessità di garantire che una percentuale dell’acquisto di componentistica sia destinata a fornitori nazionali, riservando una quota parte alle piccole e medie industrie; che siano rispettati i tempi di pagamento contrattuali, poiché le nostre Pmi non possono più far da banca alle grandi multinazionali.
Dal punto di vista europeo, Stellantis parteciperà ad ACEA per contribuire alla creazione di un piano automotive continentale in linea con il “non paper” del governo italiano. Tale documento chiede una revisione dei regolamenti europei sullo stop ai motori endotermici entro il 2035, puntando alla neutralità tecnologica per consentire al mercato di scegliere le soluzioni più adatte.
A margine dell’incontro, il Presidente Vincenzo De Luca ha accolto positivamente gli impegni assunti, soprattutto in merito alla tutela dell’occupazione e dell’indotto campano. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di interventi strutturali da parte dell’Europa e del Governo italiano, includendo un fondo per la ricerca e infrastrutture per sostenere la transizione ecologica. “Continueremo a verificare che il Piano Italia si sviluppi concretamente”, ha dichiarato De Luca.
L’incontro si è concluso con l’impegno di mantenere un dialogo costante tra il Mimit, Stellantis e le altre parti coinvolte per monitorare i progressi e rispondere alle sfide del settore automotive.
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