Giovani incertezza lavoro

l ritratto dei giovani italiani sta cambiando: non solo Neet (i giovani che non studiano, non lavorano e non si formano), ma anche una crescente parte di Eet: giovani occupati, istruiti e formati che scelgono l’autoimprenditorialità. Secondo un focus realizzato da Censis e Confcooperative, aggiornato al secondo trimestre 2024, ben 144mila giovani tra i 15 e i 29 anni hanno creato la propria attività, soprattutto in settori innovativi e tecnologici.

È la rivincita dei giovani italiani, quella che viene fuori dagli Eet”, ha dichiarato Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, sottolineando l’impatto positivo di questa nuova generazione di imprenditori. Un dato significativo è che il 35% di questi giovani imprenditori proviene dal Sud Italia, un segnale di crescita e resilienza per un’area del paese spesso in difficoltà. A seguire, il Nord-Ovest con il 28%, il Nord-Est con il 19% e il Centro con il 17%.

Questi giovani imprenditori stanno contribuendo a quella che Gardini definisce un’“occupazione di nuovo conio”, che valorizza competenze e conoscenza. Il loro impatto sull’economia è notevole: sono oltre 3 milioni i giovani occupati, di cui 1,8 milioni di uomini e 1,2 milioni di donne, rappresentando il 13,1% del totale degli occupati e generando un reddito pari al 2,5% del PIL nazionale.

Nonostante i progressi, l’analisi evidenzia come il gender gap sia ancora presente: la presenza femminile nel mondo dell’imprenditoria giovanile è inferiore rispetto a quella maschile. Tuttavia, il settore della comunicazione è un terreno fertile per questi giovani imprenditori, dove stanno emergendo come veri e propri player assoluti.


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