Giuseppe Conte - Draghi

Giuseppe Conte fa sussultare la maggioranza. Il leader del Movimento Cinque stelle ha messo in allarme i suoi alleati di Governo con diverse dichiarazioni contrare all’aumento delle spese militari. Mentre cresce il pressing del Premier Mario Draghi per rispettare gli impegni militari assunti con la Nato, Conte avvisa i suoi e impone il suo aut aut.

Giuseppe Conte alla prova dei voti sulla piattaforma

Mentre sulla piattaforma del Movimento è in corso la votazione che deciderà la leadership dei Cinque Stelle, l’ex Premier ha avvisato: “Se mi votate, sarò il presidente che dice ‘no’ a un aumento massiccio delle spese militari dello Stato, soprattutto in un momento del genere”. Una sorta di “contro-voto di fiducia” su un tema che ha visto gli italiani sempre più propensi – nei sondaggi – a concentrare le spese nazionali su settori nevralgici e, costantemente, in difficoltà.

Spese militari: si va verso il voto al Senato

Il cosiddetto decreto Ucraina si appresta ad essere sottoposto al voto del Senato che sembra essere sempre più destinato a diventare crocevia dell’esperienza di questo Esecutivo. Il Governo, infatti, è pronto a porre la fiducia sul testo. Numeri alla mano, anche senza il voto favorevole dei senatori del Movimento Cinque Stelle, ci sarebbero in numeri per l’approvazione del decreto, ma in uno scenario politico potenzialmente condizionato.

Il pressing di Mario Draghi

Da Bruxelles intanto, il premier Draghi, ha continuato a spingere verso il riarmo: “È fondamentale per l’integrazione politica, perché la garanzia di una difesa europea è la garanzia che non ci faremo più la guerra”, ha affermato l’ex presidente della Bce.