Disoccupazione, cresce il tasso di disoccupati inattivi - occupazione - lavoro (luglio)

Lavoro. Un’analisi approfondita condotta dal Centro Studi Tagliacarne in collaborazione con Confcommercio offre uno sguardo chiaro sulla presenza femminile nel terziario italiano, evidenziando differenze significative a livello territoriale e dinamiche occupazionali rilevanti.

Secondo i dati raccolti, le regioni settentrionali del paese si distinguono per una maggiore prevalenza di occupazione femminile nel terziario di mercato. Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto e Piemonte registrano percentuali superiori al 50%, mentre al sud, regioni come Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata mostrano valori inferiori al 45%. Questa tendenza suggerisce una distribuzione geografica disomogenea dell’occupazione femminile nel settore terziario.

Il fenomeno della terziarizzazione dell’economia italiana ha contribuito alla creazione di quasi 3,5 milioni di posti di lavoro nel terziario di mercato nel corso di 28 anni, dal 1995 al 2023. Tuttavia, è nel periodo pre-Covid che emergono le dinamiche occupazionali più interessanti: mentre le dipendenti registrano una crescita significativa, anche le professioniste mostrano un incremento notevole (+60.000), superando i colleghi maschi (+30.000). Inoltre, la diminuzione delle imprenditrici è in proporzione minore rispetto agli uomini, suggerendo una resilienza maggiore nel contesto imprenditoriale femminile.

Anna Lapini, presidente nazionale Gruppo Terziario Donna Confcommercio, ha sottolineato l’importanza cruciale del contributo delle donne all’economia italiana, affermando: “Senza il lavoro delle donne la nostra economia, non solo non può crescere, ma neanche accorciare le distanze con i partner europei”. Lapini ha inoltre enfatizzato la necessità di maggiori incentivi all’imprenditoria femminile, sia diretti che indiretti, e di promuovere iniziative per sensibilizzare sulle discipline STEM, l’educazione digitale e l’alfabetizzazione finanziaria.

Esaminando l’occupazione femminile per settori, emerge che le donne impiegate nel terziario ammontano a 5.948.000 su un totale di 7.892.000 occupate in tutte le attività economiche. Tra queste, circa 1,2 milioni sono imprenditrici, di cui quasi 800.000 operano nel terziario di mercato. Il piccolo commercio si distingue per la maggiore concentrazione di donne imprenditrici, rappresentando il 31% delle occupate in questo settore.

Le variazioni dall’anno pre-Covid al 2023 evidenziano una diminuzione di 34.000 imprenditrici nel terziario di mercato e di 56.000 nell’intera economia, mentre si registra un aumento delle dipendenti e delle professioniste.

L’occupazione femminile nel terziario italiano è un pilastro essenziale per la crescita economica e la competitività del paese. Tuttavia, persistono sfide come la disparità di genere e la necessità di incentivare ulteriormente l’imprenditoria femminile e l’accesso delle donne a posizioni professionali di alto livello. Affrontare queste sfide richiede un impegno continuo da parte di tutte le parti interessate per promuovere l’inclusione e l’uguaglianza di genere in tutti i settori dell’economia italiana.

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