Entrano in vigore da oggi le nuove regole sugli autovelox in Italia, con la pubblicazione del decreto voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in Gazzetta Ufficiale. Il ministro Matteo Salvini ha annunciato su X che questo provvedimento mira a mettere fine alla proliferazione incontrollata degli autovelox in tutto il paese.
Salvini ha dichiarato durante una puntata di Quarta Repubblica su Rete 4: “Mettiamo un po’ di ordine, perché l’Italia non può avere da sola il 10% degli autovelox di tutto il mondo“. Ha sottolineato che gli autovelox saranno installati solo in aree critiche come zone scolastiche, ospedali e strade strette, per prevenire incidenti e non per fare cassa a danno degli automobilisti. Il ministro ha ribadito che l’autovelox salva vite è sacrosanto, ma l’autovelox usato come una tassa non sarà più tollerato.
Il decreto introduce diverse novità significative. I rilevatori di velocità saranno installati solo dove c’è una reale necessità di controllo per prevenire incidenti. Non saranno più consentiti su strade a più corsie solo per incrementare le entrate comunali. Gli autovelox dovranno essere segnalati con largo anticipo: almeno 1.000 metri sulle strade extraurbane, 200 metri sulle strade urbane a scorrimento e 75 metri sulle altre strade. Fuori dai centri abitati, i segnali che impongono il limite di velocità devono essere collocati almeno un chilometro prima del dispositivo e la velocità massima individuata non deve essere inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quella massima generalizzata. Gli autovelox non potranno essere utilizzati su strade urbane con un limite inferiore a 50 km/h, né su strade extraurbane dove il limite è ridotto di più di 20 km/h rispetto al massimo consentito dal codice stradale. Gli autovelox mobili senza contestazione immediata potranno essere posizionati solo dove non è possibile collocare dispositivi fissi o mobili riconoscibili e visibili.
Nonostante le nuove disposizioni siano favorevoli agli utenti della strada, resta irrisolta la questione dell’omologazione degli autovelox. Una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che, in mancanza di un decreto di omologazione emesso dal Ministero dei Trasporti, i dati rilevati dagli autovelox sono inutilizzabili perché inattendibili. Attualmente, in Italia, non esistono autovelox omologati, ma solo approvati, il che rende tutte le multe emesse da aprile impugnabili e potenzialmente annullabili.
L’avvocato Massimiliano Baroni, esperto in sanzioni amministrative, ha commentato con l’Adnkronos che il decreto introduce novità favorevoli agli utenti della strada, ma la mancanza di una pronuncia chiara sull’omologazione lascia una grave lacuna. Senza omologazione, tutte le multe fatte da autovelox a partire dal 18 aprile sono impugnabili.
Il nuovo decreto sugli autovelox rappresenta un passo avanti verso una regolamentazione più equa e razionale dell’uso dei rilevatori di velocità in Italia, mettendo fine all’uso indiscriminato che penalizzava ingiustamente gli automobilisti. Tuttavia, resta la necessità di risolvere la questione dell’omologazione per garantire la piena efficacia e legittimità dei controlli stradali.
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