Pomigliano d'Arco stabilimento Stellantis

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha ospitato un incontro cruciale per discutere le prospettive dello stabilimento Stellantis di Pomigliano. Il tavolo di confronto, presieduto dal ministro Adolfo Urso, ha visto la partecipazione di rappresentanti della regione Campania, dell’azienda Stellantis, dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (Anfia) e dei sindacati.

Investimenti e produzione futura

Durante l’incontro, Stellantis ha annunciato un importante piano di investimenti per il proseguimento della produzione delle motorizzazioni endotermiche della Panda ibrida per almeno altri cinque anni, superando il limite imposto dalle normative europee sulle motorizzazioni Euro 7 fino al 2029, e potenzialmente oltre, fino a quando le normative lo permetteranno. Questo piano include anche operazioni significative di re-style per mantenere la Panda competitiva sul mercato.

In aggiunta, la produzione dei modelli Alfa Tonale e Dodge Hornet contribuirà a garantire la saturazione dell’impianto, con un occhio di riguardo anche ai mercati esteri. Questa continuità produttiva è stata resa possibile grazie agli incentivi sulle auto green, sbloccati grazie all’intervento del governo italiano.

Sfide della transizione

Davide Mele, rappresentante di Stellantis, ha evidenziato le difficoltà legate alla transizione energetica, sottolineando che il processo si sta rivelando più complesso del previsto. Ha ringraziato il ministro Urso per il supporto fornito e ha ribadito l’importanza strategica dello stabilimento di Pomigliano per il gruppo in Italia.

Le posizioni dei sindacati

Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl, ha esposto l’importanza dell’incontro, sottolineando come le recenti decisioni aziendali, tra cui la produzione della 500 ibrida, siano fondamentali per raggiungere l’obiettivo di produrre un milione di veicoli entro il 2030. Questi sviluppi non solo rafforzano il settore automotive, ma anche l’intera rete dell’indotto e della componentistica.

Gianluca Ficco e Crescenzo Auriemma, rispettivamente segretario nazionale Uilm e segretario generale Uilm Campania, hanno elogiato la vittoria ottenuta in sede europea sulla normativa Euro 7. Questa battaglia, combattuta dal governo italiano su richiesta sindacale, ha garantito la sopravvivenza del motore endotermico oltre il 2025, proteggendo così il settore automotive italiano.

Sostenibilità e competitività

Valvassori dell’Anfia ha sottolineato come il mercato stia selezionando le scelte rispetto all’elettrico, evidenziando che senza incentivi, quest’ultimo non è ancora conveniente. L’obiettivo rimane la decarbonizzazione, ma occorre un approccio graduale che supporti l’intera filiera della componentistica e sviluppi vettori energetici alternativi.

L’epilogo

Il ministro Urso ha concluso il vertice affermando che il percorso intrapreso in questi mesi, con vari tavoli automotive, ha raccolto aspetti cruciali per sostenere il settore. Presto sarà siglato un accordo di sviluppo a Palazzo Chigi con tutti i ministeri coinvolti. Questo accordo sarà fondamentale per affrontare le sfide future, garantendo la competitività del settore industriale italiano e assicurando un futuro solido per lo stabilimento di Pomigliano.

La continuità della produzione della Panda ibrida fino al 2029, unitamente agli altri modelli, offre prospettive positive per l’occupazione a Pomigliano e per l’intero settore automotive in Italia. Tuttavia, restano da affrontare importanti questioni strutturali, come il costo dell’energia, per rendere più competitiva la produzione e garantire la sostenibilità a lungo termine del settore.

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