La pasta, gioiello culinario dell’Italia, continua a primeggiare sul mercato mondiale con cifre impressionanti. Secondo le statistiche più recenti, la produzione globale di questo alimento tanto amato sfiora i 17 milioni di tonnellate, con l’Italia saldamente in vetta alla classifica dei paesi produttori, contribuendo con 3,6 milioni di tonnellate, superando nazioni come la Turchia e gli Stati Uniti. Questo successo si traduce in un fatturato che si avvicina ai 7 miliardi di euro, rendendo la pasta non solo un piatto simbolo della cucina italiana, ma anche un pilastro dell’economia nazionale.
Produttori e consumatori
Ma non è solo la produzione a distinguere l’Italia: il nostro Paese vanta anche il titolo di maggior consumatore di pasta al mondo, con una media di circa 23 chili pro-capite all’anno e un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate sul territorio nazionale. Tuttavia, ciò che rende l’Italia un vero ambasciatore della pasta è il suo successo oltre i confini nazionali: più della metà della produzione nazionale viene esportata, con circa il 61% destinato all’estero.
Export
L’export di pasta italiana è stato sottoposto a un’attenta analisi da parte dell’Unione Italiana Food, utilizzando i dati Istat dell’anno 2023. Nonostante una lieve contrazione dei volumi (-3,7% rispetto all’anno precedente), il valore delle esportazioni è aumentato del 3%, raggiungendo la cifra di 3,8 miliardi di euro. Questi dati indicano una robusta domanda internazionale per la pasta made in Italy.
La richiesta di pasta nel mondo
Risulta interessante notare i mercati in cui la pasta italiana sta registrando una crescita significativa. Paesi come Brasile, Israele, Finlandia, e Slovenia evidenziano aumenti tra il 5% e il 20%, mentre in altre nazioni come Libano, Australia, e Somalia la crescita supera il 20%, arrivando fino al 50% in alcuni casi. I paesi asiatici come Mongolia, Pakistan e Sri Lanka mostrano addirittura aumenti superiori al 50%. Anche in alcuni paesi africani come Camerun, Ruanda, Mozambico e Nigeria si registra un incremento della domanda di pasta italiana, possibilmente incoraggiato da un aumento del turismo in queste regioni.
La classifica dei consumatori
Questi dati riflettono un fenomeno globale: negli ultimi venticinque anni, il numero di paesi in cui il consumo di pasta supera il chilo pro-capite all’anno è quasi raddoppiato. In cima a questa speciale classifica si conferma l’Italia, con un consumo pro-capite di 23 chilogrammi annui, seguita dalla Tunisia con 17 kg. Paesi come Venezuela, Grecia, e Stati Uniti seguono da vicino, dimostrando che la pasta è davvero un piatto che conquista i palati in tutto il mondo.
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