Enrico Letta partito democratico

E’ iniziata la “resa dei conti” all’interno del Partito Democratico all’indomani della sconfitta elettorale dello scorso 25 settembre. Nella direzione nazionale del partito svoltasi questa mattina al Nazareno, gli esponenti dem si sono confrontati sul futuro del partito e sulle ragioni della sconfitta. Un importante momento propedeutico al congresso che nei prossimi mesi segnerà il cammino della formazione politica.

Ampio spazio al Segretario Enrico Letta – di fatto – ‘reggente’ pro tempore. “Discuteremo del Pd, anche del “suo simbolo, che amo. La mia personale scelta è perché il simbolo rimanga esattamente così com’è, perché racconta il servizio all’Italia”, ha affermato. “Ringrazio quanti mi hanno chiesto un impegno di più lungo periodo ma lo riterrei un errore per voi e per il partito: iniziato la mia militanza politica da giovane, sono stato ministro nel ’98 ed è giusto che il nostro partito metta in campo una classe dirigente più giovane in grado di sfidare il governo di Giorgia Meloni, una donna giovane”.

“Far nascere il Pd è stato un successo, è stato e sarà una storia positiva per il Paese – ha continuato, aggiungendoGli elettori ci hanno dato il mandato di essere la seconda forza politica e di guidare l’opposizione, di costruire un’alternativa partendo dall’opposizione. Siamo gli unici ad avere costruito una alternativa politica alla destra. Gli altri hanno fatto elezioni sostanzialmente in alternativa a noi”

Congresso a marzo 

Il congresso deve avere “tempi giusti, non deve essere né un X Factor sul miglior segretario da fare in 40 giorni, ma nemmeno un congresso che rinvia alle calende greche. Vorrei che il nuovo gruppo dirigente fosse in campo con l’inizio della nuova primavera. Abbiamo bisogno di partire da marzo con una scelta significativa”.

“Noi oggi cominciamo un percorso congressuale, ma per noi è intimamente connesso al lavoro di opposizione che da oggi comincia, dobbiamo vestire fin da subito i panni dell’opposizione, il mandato del popolo italiano è di essere la guida dell’opposizione, in una logica di collaborazione con le altre opposizioni. Faremo una opposizione intransigente e costruttiva”.

“Dobbiamo essere da subito pronti a costruire una opposizione forte ed efficace sapendo anche che quando questo governo cadrà io non ci sarò ma dovremo chiedere le elezioni anticipatenessun governo di salute pubblica, lo dico, lo dirò anche rispetto a qualsiasi dibattito congressuale”, intanto bisogna insistere sulla “nostra capacità di essere alternativa” con una opposizione “costruttiva, non consociativa”, ha affermato Letta.