Campi Flegrei

Venerdì pomeriggio, una batteria è stata asportata da una delle stazioni di rilevamento dei Campi Flegrei. Il furto, rapidamente risolto con il ritrovamento della batteria poco distante, è stato denunciato con amarezza dal direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito, durante una seduta della commissione consiliare Infrastrutture e Mobilità del Comune di Napoli.

Un gesto intollerabile in un momento delicato

“Purtroppo non è la prima volta che accadono cose simili alle nostre stazioni di rilevamento, non soltanto ai Campi Flegrei,” ha affermato Di Vito, sottolineando la gravità di tali atti, soprattutto in un periodo così delicato per l’area. “Simili gesti sono intollerabili,” ha aggiunto.

Nonostante il danno fosse di per sé limitato, visto che la batteria è stata prontamente recuperata e la stazione rimessa in funzione, l’incidente ha comunque causato un’interruzione nella raccolta di dati cruciali. La stazione di rilevamento interessata si trova infatti nel Rione Terra, un’area di particolare interesse a causa del massimo sollevamento registrato recentemente.

Le conseguenze 

Per alcune ore, la stazione non ha potuto rilevare informazioni importanti riguardo l’andamento della situazione nei Campi Flegrei. “Probabilmente, siamo di fronte a soggetti che ritenevano di poter vendere quella batteria ricavando del denaro, senza però capire che sottrarre un bene tanto importante per la collettività può provocare danni notevoli,” ha spiegato Di Vito.

La situazione attuale ai Campi Flegrei

Di Vito ha inoltre illustrato la situazione attuale ai Campi Flegrei, evidenziando come la sismicità sia connessa alla deformazione crostale dovuta alla sovrappressione multi-sorgente che genera grandi quantità di gas. Le emissioni, particolarmente intense nella zona Solfatara-Pisciarelli e nel Golfo di Pozzuoli, non indicano risalite magmatiche grazie alla regolarità nella deformazione del suolo e alla composizione dei gas.

Le azioni del Comune di Napoli per la sicurezza

L’assessore alle Infrastrutture ha ribadito la distinzione tra rischio vulcanico e rischio bradisismico. Dal 2012, il livello di allerta per il rischio vulcanico è fissato su “attenzione.” La legge 104 del Governo ha inoltre definito due aree di intervento per il rischio bradisismico, fornendo risorse per la sicurezza e la prevenzione. Recenti scosse, come quella di magnitudo 4.4 nell’area della Solfatara, hanno mostrato che le accelerazioni non hanno causato lesioni strutturali significative, confermando la zonizzazione effettuata dal governo.

Misure di Protezione Civile e comunicazione

Il dirigente alla Protezione Civile, Pasquale Di Pace, ha illustrato le azioni intraprese per valutare la vulnerabilità degli edifici e per implementare un piano di comunicazione conforme alle disposizioni di legge. Questo include anche un’app regionale per informare i cittadini. Il piano di allontanamento aggiornato per il rischio vulcanico coinvolge 286 mila cittadini e 11 quartieri, prevedendo modalità di esodo assistito e autonomo. Tali piani garantiscono un preavviso di 72 ore in caso di necessità di evacuazione.

Richieste dei commissari e supporto psicologico

Durante il dibattito, i commissari hanno espresso apprezzamento per la chiarezza delle informazioni presentate e hanno richiesto l’istituzione di centri di raccolta nelle municipalità e il supporto psicologico per i cittadini spaventati dalle scosse. Il presidente della Commissione ha inoltre sollecitato una comunicazione più efficace da parte della Regione per evitare situazioni di panico, specificando le vie di fuga in caso di emergenza.

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