Xi Jinping - Dazi Usa-Cina
Fonte http://government.ru/news/48037/ Autore Governo della Russia

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina entra in una nuova fase di tensione dopo la decisione di Donald Trump di imporre un dazio del 10% su tutte le importazioni di prodotti cinesi. In risposta, il governo di Pechino ha annunciato l’introduzione di tariffe del 15% su carbone e gas naturale liquefatto (GNL) statunitensi, oltre a un’ulteriore aliquota del 10% su petrolio, attrezzature agricole e automobili di fabbricazione americana. Le misure entreranno in vigore a partire dal 10 febbraio e, secondo quanto dichiarato dal Ministero delle Finanze cinese, rappresentano un’azione diretta per contrastare la decisione unilaterale di Washington.

Le nuove tariffe americane sono state giustificate dalla Casa Bianca con motivazioni legate alla crisi del fentanyl, un potente oppioide sintetico responsabile di oltre 100.000 morti all’anno negli Stati Uniti. Trump ha accusato la Cina di non fare abbastanza per fermare il flusso di precursori chimici utilizzati per la produzione della sostanza, utilizzando questa problematica come base per la sua strategia di pressione economica.

Nel frattempo, Pechino ha annunciato anche l’apertura di un’indagine contro Google per presunta violazione delle leggi antitrust cinesi. L’Antitrust della Repubblica Popolare, attraverso la State Administration for Market Regulation (SAMR), ha avviato il procedimento “in conformità con le normative”. Tuttavia, questa mossa appare più simbolica che concreta, considerando che i servizi di Google sono già fortemente limitati in Cina.

In ambito diplomatico, mentre Trump ha concesso una tregua temporanea a Messico e Canada, evitando per ora di applicare tariffe punitive del 25%, con la Cina ha deciso di mantenere una posizione più rigida. Si prevede un contatto diretto tra Trump e Xi Jinping nei prossimi giorni, un confronto che potrebbe rivelarsi cruciale per le sorti delle tensioni economiche tra le due potenze.

Nel frattempo, la Cina ha già portato la questione davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), presentando un reclamo ufficiale contro l’imposizione delle nuove tariffe americane. Secondo il Ministero del Commercio di Pechino, le misure degli Stati Uniti violano le regole internazionali e hanno una “natura dolosa”, andando a danneggiare il normale equilibrio delle relazioni economiche tra i due Paesi.

La situazione rimane incerta e gli investitori internazionali guardano con attenzione agli sviluppi delle prossime settimane. Il possibile colloquio tra i due leader mondiali potrebbe rappresentare un’opportunità per ridurre le tensioni, ma il rischio di una nuova escalation commerciale è ancora elevato.


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