L’annunciato inasprimento delle politiche protezionistiche negli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rischia di infliggere un duro colpo all’economia italiana. Secondo una stima elaborata da Prometeia, il possibile impatto per le esportazioni italiane potrebbe oscillare tra 4 e 7,2 miliardi di dollari, a seconda della portata delle nuove tariffe. Se si aggiungono i 2 miliardi di dazi già in vigore, il conto complessivo per le imprese italiane potrebbe salire a 9 miliardi di dollari.
L’analisi di Prometeia prende in considerazione due scenari. Il primo ipotizza un aumento di 10 punti percentuali solo sui settori già soggetti a dazi, che colpirebbe in particolare il settore della moda e l’agroalimentare, due pilastri del Made in Italy particolarmente esposti alle dinamiche del commercio internazionale. Il secondo scenario, più drastico, prevede un’estensione dell’incremento tariffario a tutti i prodotti italiani importati negli USA, danneggiando soprattutto il comparto della meccanica, che rappresenta un asset strategico per l’industria manifatturiera italiana.
Gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di sbocco per l’Italia dopo la Germania, con esportazioni che nel 2023 hanno superato i 67 miliardi di euro. Il Veneto, tra le regioni più esposte, potrebbe subire un impatto compreso tra 465 e 812 milioni di euro, mentre per la provincia di Padova il costo stimato varia tra 76 e 132 milioni di euro.
Nonostante le dichiarazioni di Trump, che ha espresso apprezzamento per Giorgia Meloni, l’Italia rischia di trovarsi tra i Paesi più colpiti dalle misure protezionistiche americane. Secondo Confartigianato, il danno complessivo potrebbe arrivare a 11 miliardi di euro, mettendo a rischio numerose imprese esportatrici.
E mentre Trump attua politiche commerciali sempre più stringenti, l’Unione Europea si dice pronta a reagire. Il governo italiano, forte dei rapporti personali tra il Trump e Meloni, resta fermo in attesa degli eventi, sperando che la ‘febbre commerciale’ del tycoon non investa anche l’Italia. Il ritorno di Trump alla Casa Bianca potrebbe segnare una svolta nelle relazioni economiche transatlantiche, con ripercussioni significative per il Made in Italy.
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