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I dati diffusi dall’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, relativi al mercato del credito nel 2023 confermano il trend di rallentamento per i prestiti erogati a famiglie e imprese nel nostro Paese. Nel complesso l’offerta di finanziamenti da parte degli istituti di credito ha segnato un calo del 3,4% rispetto all’anno precedente. Un andamento negativo che è comunque inferiore a quanto osservato nel Mezzogiorno, dove la contrazione si è fermata allo 0,8%.

Prestiti in calo ma la Campania regge

Ma c’è una regione del Sud che emerge rispetto ai risultati del resto dell’area, ed è la Campania. Secondo i dati Abi, infatti, nella regione campana i prestiti bancari nel 2023 sono rimasti praticamente stabili rispetto al 2022, con una flessione di appena lo 0,2%, un dato in netta controtendenza rispetto alla media nazionale.

Mutui in crescita 

In particolare, nella regione guidata da Vincenzo De Luca, spicca la crescita dei mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, saliti dell’1,3% e dunque il doppio della media del Mezzogiorno. Meno positivo invece l’andamento dei prestiti concessi alle imprese, che comunque hanno subito un calo più contenuto (-0,8%) rispetto alla flessione media del 4,2% registrata a livello nazionale.

I depositi

Anche per quanto riguarda i depositi bancari, la Campania mostra andamenti migliori della media: a differenza del -2% su scala nazionale, nella regione il dato relativo ai depositi totali è addirittura in crescita dello 0,5%. Solo per le famiglie consumatrici si registra un leggero arretramento dell’1,5%, contro il più marcato -3,9% dell’Italia.

Per Patuelli merito delle infrastrutture

Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli legge questi risultati positivi della Campania come il segnale di una diffusa “nuova centralità” raggiunta dalla regione grazie agli investimenti infrastrutturali degli ultimi anni, in primis l’Alta Velocità con il collegamento Napoli-Roma coperto in un’ora. Un fattore che, aggiunge Patuelli, renderà ancora più integrata Napoli con il resto del Paese una volta completata la dorsale Napoli-Bari, le cui tempistiche di consegna sono fissate entro il 2026.

I punti deboli da monitorare

C’è quindi ottimismo che la nuova rete ferroviaria possa rafforzare ulteriormente l’attrattività economica della Campania e di conseguenza la competitività delle sue imprese. Un trend positivo che però, mette in guardia lo stesso Patuelli, non deve far sottovalutare alcuni campanelli d’allarme come l’aumento del 3,2% delle sofferenze bancarie delle aziende campane, sintomo di una qualità del credito che resta precaria.

di Serena Lena

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