Quota 103 ma con una finestra per l’uscita che varia tra pubblico e privato: sarebbe questa, secondo quanto si apprende, l’intesa raggiunta in maggioranza sulla formula per l’uscita anticipata per la pensione.
Non cambierebbero i requisiti di 62 anni di età e 41 di contributi ma, una volta raggiunti, i dipendenti privati dovrebbero aspettare 6 mesi per l’assegno e i pubblici 9 mesi.
Quota 103 dovrebbe rimanere in vigore anche nel 2024, ma con dei limiti. Per chi maturerà i requisiti la pensione anticipata sarà determinata con il calcolo contributivo e “per un valore lordo mensile massimo non superiore a quattro volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente, per le mensilità di anticipo del pensionamento”.
Si tratterebbe quindi di un massimo di circa 2.250 euro considerando la pensione minima fissata dall’Inps di poco più di 563 euro. È quanto si legge nell’ultima stesura della manovra che è ancora in fase di elaborazione.