Non si arresta lo tsunami-plusvalenze che da qualche mese si è abbattuto sulla Serie A. Il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano si è recato questa mattina presso gli uffici della Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio, organo interno della Federcalcio, nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze dell’Inter e di altri club realizzate con la compravendita di giovani giocatori.

Le Fiamme Gialle, da quanto si apprende, hanno acquisito la relazione stilata dalla Covisoc su 62 operazioni sospette avvenute tra il 2019 e il 2021 e relative al trasferimento di altrettanti giocatori a Inter, Juventus, Napoli e altre squadre italiane.

Plusvalenze Inter, Guardia di Finanza nella sede della Covisoc

In particolare, la Gdf ha acquisito dalla Covisoc la relazione su 62 operazioni sospette tra il 2019 e il 2021 che riguardano il trasferimento di giocatori di una serie di squadre italiane, tra cui quella nerazzurra, ma anche la Juventus e il Napoli. Il provvedimento segue un altro blitz avvenuto poco meno di due mesi fa, il 21 dicembre, quando la stessa Guardia di Finanza aveva perquisito direttamente la sede dell’Inter oltre che gli uffici milanesi della Lega Serie A.

Bilanci dopati

Per una società calcistica, il principale elemento patrimoniale, escludendo strutture di proprietà,sono i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Si tratta del valore pagato dal club per acquisire il cartellino del giocatore, in altri termini il compenso da versare al club cedente per assicurarsi lo specifico atleta. L’importo del diritto va iscritto in stato patrimoniale e ripartito lungo la durata del contratto, perché soltanto la quota annuale rappresenta un costo d’esercizio da inserire nel conto economico sotto la voce “ammortamenti”. 
Inscrivere un calciatore ad un prezzo spropositato rispetto al valore di mercato, andrebbe così a ‘dopare’ i conti, mantenendo il club nei parametri necessari all’iscrizione in campionato.