Rapporto opere strategiche

È stato presentato martedì 22 novembre 2023 alla Camera dei Deputati il Rapporto annuale sulle infrastrutture strategiche prioritarie 2023. Il documento è stato predisposto dal Servizio Studi della Camera, in collaborazione con l’Autorità nazionale anticorruzione e l’Istituto di ricerca CRESME. Si tratta di un’attività di monitoraggio sullo stato di attuazione della programmazione e sulla realizzazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie in Italia.

Alla presentazione è intervenuto il Presidente di Anac Giuseppe Busía che, commentando il Rapporto, ha detto: “Tutto il sistema avrebbe dovuto puntare a maggiori investimenti al Sud, invece abbiamo 181 miliardi al Nord contro i 158 al Sud. Persiste il problema annoso del dislivello che il Pnrr non ha saputo superare”. Una voce fuori dal coro rispetto alla narrazione di un massiccio investimento al Sud per ‘chiudere’ la forbice tra le due aree del Paese.

Busìa ha evidenziato la “spinta enorme” data dal Pnrr, che ha portato a una “grandissima accelerazione” dei bandi e delle aggiudicazioni sulle infrastrutture strategiche, ma ha evidenziato che ci sono “risorse ulteriori e opere strategiche che superano il 2026” . Per questo “Parlamento e Governo devono studiare il corretto uso delle leve che hanno a disposizione. Esistono tante opere prioritarie. Se vogliamo governare il complesso del sistema, spetta al Parlamento mettere ordine”.

Busia ha attirato l’attenzione anche sulla riduzione dei partecipanti alle gare. Una dato che indica che “l’amministrazione ha mezzi per investire tanto, mentre il settore privato non è riuscito a correre alla stessa velocità: è soggetto allo stress e qui lo mostra”. Infine un’ultima considerazione: “I soldi del Pnrr ci hanno creato l’illusione di non avere limiti finanziari. Fra breve invece il Parlamento dovrà scegliere cosa finanziare davvero e con il governo guardare cosa fare prima e cosa tenere indietro”.