Reddito di Cittadinanza

Il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione, previsto dal governo per il 2024, sta suscitando preoccupazioni, soprattutto per le famiglie più vulnerabili. Secondo una stima dell’Istat, questa riforma comporterà un peggioramento significativo dei redditi disponibili per circa 850.000 famiglie, pari al 3,2% delle famiglie residenti in Italia. La perdita media annua per queste famiglie è di circa 2.600 euro, una cifra che rappresenta un duro colpo per i nuclei più poveri. La maggior parte di queste famiglie (circa il 75%) perderà il diritto al beneficio, mentre il restante 25% sarà svantaggiato dal nuovo metodo di calcolo.

Nel dettaglio, la riforma dell’Assegno di inclusione prevede un diverso trattamento dei componenti con disabilità rispetto al Reddito di cittadinanza. Questo cambiamento è stato pensato per favorire una maggiore inclusività, ma per molti nuclei familiari comporta una riduzione significativa del sostegno economico. Le famiglie che perderanno il diritto al beneficio o che subiranno un abbassamento dell’importo ricevuto saranno principalmente quelle più vulnerabili, che avevano trovato nel Reddito di cittadinanza un importante sostegno per far fronte alla povertà.

Tuttavia, non tutte le famiglie subiranno effetti negativi dal passaggio. Circa 400.000 famiglie continueranno a ricevere lo stesso importo, senza variazioni nel reddito disponibile, poiché l’assegno di inclusione non incide sul loro livello di sostegno economico. Un gruppo più ristretto, composto da circa 100.000 famiglie, trarrà invece beneficio dal nuovo metodo di calcolo, con una miglioria di circa 1.200 euro. Questo vantaggio deriva dalla nuova modalità di calcolo che tiene conto in maniera diversa dei membri con disabilità.

Nonostante i vantaggi per alcune famiglie, la riforma rischia di acutizzare le disuguaglianze tra i più poveri e le altre categorie della popolazione. Il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione, sebbene pensato per incentivare una maggiore inclusività, appare inadeguato per le famiglie che già si trovano in situazioni di forte difficoltà economica. Le scelte politiche che guideranno questa transizione dovranno tenere conto delle difficoltà concrete che molte persone dovranno affrontare, cercando di garantire che il sostegno pubblico non solo rimanga, ma che risponda adeguatamente alle reali necessità dei più poveri.



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