Nuova misura dell’Unione Europea nei confronti della Russia. Dopo le sanzioni in seguito all’invasione del territorio ucraino, continuano le iniziative ‘punitive’ verso Mosca. L’Unione europea ha inserito la Russia nella lista dei paradisi fiscali. L’elenco, approvato oggi dal consiglio dei ministri dell’Economia, include ora anche le Samoa americane, Anguilla, Bahamas, Isole Vergini Britanniche, Costa Rica, Figi, Guam, Isole Marshall, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane e Vanuatu.
La decisione dell’Ue
Per l’Ue sono “giurisdizioni non cooperative a fini fiscali”. La Russia è inclusa nell’elenco, spiega il Consiglio, dopo che il gruppo del codice di condotta ha vagliato la nuova legislazione russa adottata nel 2022 rispetto ai criteri di buona governance fiscale e ha rilevato che la Russia non ha adempiuto all’impegno di affrontare gli aspetti dannosi di un regime speciale per le holding internazionali. Inoltre, il dialogo con la Russia su questioni relative alla tassazione si è interrotto a seguito dell’aggressione russa contro l’Ucraina.
Allo stato, Barbados, Giamaica, Macedonia del Nord e Uruguay hanno rispettato i loro impegni e potrebbero quindi essere rimossi dal documento sullo stato di avanzamento per rispettare i parametri Ue. Concessa una proroga del termine a Hong Kong e alla Malaysia per completare la riforma dei loro regimi di esenzione dal reddito di fonte estera per quanto riguarda le plusvalenze.
Proroga a fine marzo anche per il Qatar – sulla quale anche l’Italia si è espressa a favore – perché ha dovuto affrontare vincoli di riforma costituzionale per completare la sua riforma in tempo.