Il Movimento 5 Stelle si trova a un bivio cruciale. Dopo la votazione che ha sancito la cancellazione del ruolo di garante dallo statuto, il presidente Giuseppe Conte è intervenuto con un appello alla coesione. Parlando direttamente alla comunità pentastellata, Conte ha dichiarato che il M5S rimane “la casa democratica di tutti”, invitando gli iscritti a superare le divisioni interne.
Nonostante queste parole distensive, lo scontro tra Conte e il fondatore del Movimento, Beppe Grillo, sembra destinato a proseguire. Secondo le dichiarazioni di Danilo Toninelli, Grillo sarebbe pronto a portare avanti un’azione legale per rivendicare il simbolo del Movimento, che secondo l’entourage del comico sarebbe di sua proprietà al 100%. Conte, dal canto suo, non arretra di un passo e avverte che chi tenterà di ostacolare il M5S “pagherà anche i danni”.
Dietro la disputa sul simbolo si cela un conflitto più ampio, legato alle procedure di voto della Costituente e alla recente cancellazione di iscritti. Grillo avrebbe criticato aspramente sia la trasparenza delle votazioni sia la gestione della piattaforma utilizzata, gettando ombre sul processo di rifondazione del Movimento. Conte ha risposto alle accuse difendendo la legittimità delle operazioni: “Falsità e calunnie, tutto è stato trasparente”, ha affermato, sottolineando che ogni passaggio ha rispettato le regole statutarie.
L’intervento di Conte si è anche concentrato sul futuro del Movimento. Ha lodato i 8.000 nuovi iscritti dell’ultimo mese, segno di un crescente interesse per la nuova fase politica inaugurata dalla Costituente. Ha poi ribadito che il M5S continuerà a distinguersi dagli altri partiti, proponendosi come una forza riformatrice e progressista.
Lo scontro legale con Grillo, tuttavia, rischia di gettare un’ombra sul processo di rilancio. “Io ho l’onore di questa comunità e la difenderò con le unghie e con i denti”, ha dichiarato Conte, mostrando determinazione ma lasciando aperta la possibilità di un lungo e incerto contenzioso. Intanto, tra i sostenitori del Movimento si fa strada una sensazione di precarietà. La paura di scissioni o fuoriuscite è palpabile, ma Conte ha cercato di esorcizzarla, chiudendo il suo intervento con un appello alla coesione e alla partecipazione democratica.
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