La recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha dichiarato legittimi gli espropri balneari al termine delle concessioni, ha suscitato sconcerto e preoccupazione tra le principali associazioni del settore. Base Balneare con Donnedamare e Assobalneari Italia, aderente a Federturismo Confindustria, hanno espresso in una nota il loro forte disappunto per le conseguenze economiche, giuridiche e pratiche derivanti da questa decisione.
Le criticità sollevate dalle associazioni
Le associazioni sostengono che la sentenza, ritenendo la norma italiana conforme alla libertà di stabilimento, di fatto legalizza l’esproprio delle imprese balneari italiane. I presidenti delle associazioni hanno commentato: “Questa decisione costituisce un pericoloso precedente che minaccia la libertà imprenditoriale in Europa”. La preoccupazione principale è che circa 30.000 imprenditori, che danno lavoro a 300.000 addetti, potrebbero perdere le loro aziende e gli investimenti fatti, spesso a costo di grandi sacrifici personali e familiari.
Un appello al Governo
Le associazioni hanno lanciato un appello al governo Meloni, esortandolo a riappropriarsi delle proprie prerogative politiche e a intervenire immediatamente per proteggere le imprese balneari. “È uno scandalo contro il quale dovrebbero insorgere tutti gli imprenditori europei nei settori regolamentati, perché oggi tocca a noi e domani potrebbe toccare a loro”, hanno dichiarato. L’urgenza di una riflessione più approfondita e di interventi normativi adeguati è stata sottolineata come essenziale per tutelare il valore delle imprese e mitigare gli effetti negativi di questa decisione.
La Necessità di certezze normative
In un contesto già segnato da incertezze economiche e politiche, gli imprenditori hanno bisogno di certezze normative. Le associazioni considerano inaccettabile la sentenza della Corte UE e chiedono al governo italiano di intervenire immediatamente. “Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente contro l’ennesimo schiaffo ricevuto dall’Europa”, hanno concluso.
____________________________________________
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn