Torna al centro dell’attenzione la vicenda dello stadio Maradona dopo le ultime dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis rese a Radio Crc. L’obiettivo è rendere l’impianto più funzionante. La questione, oltre a rispondere ad aspetti tecnici e burocratici, resta molto delicata anche per altri fattori. Il Maradona è al centro dell’attenzione delle istituzioni per renderlo protagonista in vista del 2026, quando Napoli sarà capitale europea dello sport, e soprattutto per il 2032 in vista degli europei di calcio che si svolgeranno tra Italia e Turchia. Perdere l’occasione degli europei sarebbe una sconfitta per tutti gli attori in campo e per l’intera città, che sta vivendo anno dopo anno una sempre maggiore centralità culturale e turistica.
Intanto il patron azzurro è stato chiaro intervenendo alla radio ufficiale: “Se io dovessi abbandonare il Maradona creerei un problema non da poco al sindaco. Ci sono delle problematiche che non riguardano solo il terzo anello. Noi dobbiamo capire se la struttura del 1959, che è stata poi rivisitata con la sovrastruttura di Italia ’90, regge a ulteriori lavori. Poi, ci sono le possibilità per fare 70mila posti per essere competitivi con le squadre del Nord? E infine, ci sono le possibilità di creare una visibilità straordinaria della partita? La pista – prosegue il numero uno del Napoli – non può esserci in uno stadio del genere. Immaginiamo il tifo senza la pista. Ma partendo dal secondo anello le Curve mangiano spicchi e riducono i posti e questo è un problema. Di problemi ce ne sono tanti, io mi sono messo a disposizione e il Comune mi ha promesso che entro il 30 aprile mi avrebbe consegnato una relazione su cosa si può fare e non può fare. A me – chiude De Laurentiis – restare dove ha giocato Maradona farebbe piacere”. La scadenza di fine mese a cui fa riferimento il patron dei Napoli è confermata anche dal Comune di Napoli.
Il tema è delicato è da Palazzo San Giacomo al momento non si hanno particolari dettagli. Interpellato da Piazza Borsa, l’assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile, Edoardo Cosenza, si è limitato a dire: “Stiamo preparando lo studio tecnico per fine aprile”. A seguire sin dall’inizio la questione stadio è anche Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile del Comune di Napoli: “Si stanno facendo le verifiche dovute per sviluppare una relazione tecnica e capire se è possibile riaprire il terzo anello. Sulla questione degli europei 2032 sono coinvolti diversi attori e non solo il Comune. Tra questi anche gli organizzatori ed il governo. Noi stiamo cercando di mettere a disposizione il terzo anello proprio per evitare che durante i lavori di ristrutturazione si debba chiudere lo stadio. L’amministrazione non vuole assolutamente perdere l’occasione degli europei del 2032. Si tratta di una cosa importante per la città ed i napoletani. Ritengo che – chiude Simeone – trovare un’intesa col presidente del Napoli sul tema stadio sia importante”.
di M.OLA.
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