Asili nido

Negli ultimi anni, l’Italia ha posto una crescente attenzione sull’importanza degli asili nido come fondamentale pilastro del sistema educativo e sociale. Un recente studio condotto dal Centro Studi Enti Locali ha rivelato significativi investimenti nell’espansione dei posti disponibili nei nidi d’infanzia italiani, con particolare enfasi sulle regioni del Mezzogiorno.

Secondo i dati analizzati, nell’anno in corso sono stati finanziati quasi 30.000 posti aggiuntivi grazie alle risorse provenienti dal Fondo di solidarietà comunale 2024. Ciò è stato reso possibile da una norma introdotta nella Legge di bilancio 2022, che ha destinato 230 milioni di euro a questo scopo.

Un punto chiave emerso dall’elaborazione dei dati è che oltre il 65% delle risorse è stato assegnato ai comuni del Mezzogiorno, rappresentando una spinta significativa per l’area. La Campania, in particolare, ha ricevuto la fetta più grande di questi fondi, con Napoli che guida la carica nell’assorbire quasi un quarto della somma complessiva.

Disparità territoriale

Nonostante un numero maggiore di comuni settentrionali coinvolti, le risorse assegnate a queste aree sono state nettamente inferiori. Ciò si spiega con il fatto che, in media, i posti aggiuntivi finanziati per comune sono inferiori nel nord (3) rispetto al centro (4,5) e al sud (9).

“Grazie a questa iniezione di liquidità, che fa seguito ai 120 milioni del 2022 e 175 milioni del 2023 – spiega il Centro studi – si accorceranno ancora un po’ le distanze dal vero obiettivo da raggiungere, fissato a livello comunitario: avere nei nidi posti sufficienti per accogliere almeno un bambino su tre che rientri nella fascia di età zero-due anni. In questa direzione rema anche il Pnrr, che ha dedicato al potenziamento degli asili nido 2,4 miliardi di euro, che si sommano a queste risorse del Fondo per le quali sono stati previsti graduali incrementi di anno in anno: 300 milioni nel 2025, 450 nel 2026 e 1,1 miliardi annui a partire dal 2027″.

“Solo a partire da allora – prosegue il Centro studi Enti Locali -, complice anche l’auspicata attuazione di questa misura del Pnrr, dovrebbe essere centrato l’obiettivo della soglia dei posti disponibili per il 33% dei bambini in età da nido. Al momento del varo del Piano la percentuale media – con forti divari territoriali – era del 25,5%, ben 9,6 percentuali al di sotto della media europea”.

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