Superbonus

Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione, introdotta dal decreto-legge “Rilancio” del 19 maggio 2020, che punta a rendere più efficienti e più sicure le proprie abitazioni. Il meccanismo del superbonus prevede la possibilità di effettuare i lavori a costo zero per tutti i cittadini. Il Superbonus si suddivide in due tipologie di interventi: il Super Ecobonus che agevola i lavori di efficientamento energetico e il Super Sismabonus che incentiva quelli di adeguamento antisismico. L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022

Il Superbonus 110% rappresenta un piano dalla portata titanica che intende portare benessere economico (introducendo un nuovo modo di investire negli immobili, non in ottica speculativa ma pensando ad un miglioramento della loro sostenibilità). L’obiettivo è anche il raggiungimento del progresso socio-ambientale (attraverso una drastica riduzione delle emissioni inquinanti).

La brusca frenata di Draghi

«Non sono d’accordo, ha triplicato i costi» ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi a Strasburgo, in sede plenaria, mettendo il freno a mano sulla misura voluta dal Movimento Cinquestelle. “Cito un esempio: il costo di efficientamento è più che triplicato grazie ai provvedimenti del 110%, i prezzi degli investimenti necessari per le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo”. 

La rivolta del Movimento 5 Stelle

Secondo il senatore Agostino Santillo, Draghi avrebbe preso una “cantonata”. Diverse le voci che si sono levate in difesa del 110% per interventi di efficientamento energetico e riqualificazione sismica degli edifici, visto come elemento trainante dell’economia per la ripartenza post pandemia. 

Continua Santillo: “Non vorremmo quindi che il premier fosse mal consigliato. Anche perché proprio lui l’aveva ritenuta una misura virtuosa, riconoscendo in più occasioni il meccanismo della detrazione fiscale e della cessione del credito”.

E ancora, sull’atteggiamento contradditorio nei confronti del Superbonus: “Sempre Draghi ha riconosciuto la proroga, ma poi ha dichiarato in Europa che il meccanismo non gli piace. Sta di fatto che se il Presidente del Consiglio non ha compreso a pieno le potenzialità del Superbonus. Dall’altro lato abbiamo l’Europa che addirittura, nell’European Construction Sector Observatory, ha suggerito di applicare il “modello di incentivi italiano” ad altri paesi dell’Unione”.

Silvio Berlusconi, Antonio Tajani e tutto lo stato maggiore del partito si sono intestati la battaglia per la proroga e la cessione dei crediti e non c’è alcuna intenzione di assecondare una frenata. «Il Superbonus ha contribuito alla tenuta economica e sociale del Paese, è stato una vera e propria cura ricostituente per il settore. La leva fiscale ha funzionato» puntualizza Alessandro Cattaneo, membro del Coordinamento di Presidenza di Forza Italia e dal 2021 responsabile nazionale dei dipartimenti del partito.

C’è poi il tema dei controlli sulle truffe edilizie che si sono moltiplicate da quando è stato approvato il Superbonus. A riguardo, lo scorso febbraio, il ministro dell’Economia Daniele Franco lo aveva definito “una tra le più grandi truffe che la Repubblica abbia mai visto”. Su questo bisognerebbe agire, invece che eliminare una misura che ha ridato vita al settore edilizio, secondo Antonio Saccone, portavoce Udc

L’emendamento al decreto Tagliaprezzi e i cambiamenti in corso

Secondo l’emendamento approvato al decreto Tagliaprezzi, soltanto le imprese con la certificazione Soa potranno effettuare i lavori relativi al superbonus 110%. La novità entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023, ma andrà a pieno regime a partire dal 1° luglio. È previsto, quindi, un periodo transitorio di sei mesi.

L’attestazione Soa è la certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori. Si tratta di un documento necessario e sufficiente a comprovare, in sede di gara, la capacità dell’impresa di eseguire, direttamente o in subappalto, opere pubbliche di lavori con importo a base d’asta superiore a 150mila euro. L’attestazione garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore delle costruzioni di tutti i requisiti previsti dalla attuale normativa in ambito di Contratti Pubblici di lavori

Finora, questo tipo di attestato veniva richiesto solo per i lavori pubblici e per la ricostruzione delle abitazioni del terremoto del centro Italia. Durante la fase transitoria dal 1° gennaio al 30 giugno 2023, le imprese che vorranno sottoscrivere contratti di appalto o di subappalto potranno farlo avendo firmato un contratto con una Soa per avviare il procedimento di attestazione.

Oltre al vincolo temporale (cioè l’entrata in vigore l’anno prossimo) c’è anche un altro aspetto: l’attestazione sarà richiesta solo per lavori di importo superiore a 516mila euro.