negozio commercio

I piccoli negozi italiani continuano a soffrire, nonostante una leggera crescita complessiva delle vendite al dettaglio. A lanciare l’allarme è Confesercenti, che, analizzando i dati Istat, segnala una situazione particolarmente critica per il commercio di prossimità. Secondo l’associazione, il calo delle vendite per i piccoli esercizi non solo è evidente nei dati mensili, ma riflette un problema strutturale destinato a minare la sopravvivenza dei servizi di base nelle comunità locali.

Confesercenti: “Condizione di crisi strutturale per il commercio di vicinato”
“Sia il dato di settembre ma soprattutto quello dei primi nove mesi dell’anno, ci consegnano un quadro negativo in un panorama che, peraltro, non brilla per risultati complessivi,” dichiara Confesercenti. Rispetto a settembre dello scorso anno, infatti, le piccole superfici di vendita hanno registrato un calo dell’1% in valore (con una diminuzione del 2% per i prodotti alimentari), mentre le grandi strutture hanno beneficiato di un aumento del 2,2%.

Piccoli negozi: -1,7% nei primi nove mesi del 2024
Il dato più allarmante, secondo Confesercenti, riguarda la media dei primi nove mesi del 2024. Le piccole attività di vendita hanno infatti segnato un calo dell’1,7% in volume, un valore che evidenzia, per Confesercenti, una crisi che si sta facendo strutturale e che tocca tutto il Paese, dai piccoli comuni ai quartieri delle grandi città. “Ci troviamo oramai di fronte a una condizione strutturale di crisi degli esercizi di vicinato che si manifesta con grande evidenza in tutte le realtà territoriali,” prosegue la nota.

Rischio chiusura e desertificazione commerciale
Il rischio concreto è che, se non si interviene, il commercio di prossimità possa vedere una crescente perdita di quote di mercato e, conseguentemente, la chiusura di molti punti vendita. Questa situazione, spiega Confesercenti, comporterà “una ulteriore scomparsa dei servizi di base delle attività commerciali, causa la forzata chiusura delle attività unita alla cronica mancanza di apertura di nuovi esercizi.”

Il fenomeno rischia quindi di trasformarsi in un problema anche per i consumatori, specialmente nelle aree meno servite, dove la perdita dei negozi di vicinato impatterà sulla qualità della vita delle comunità. Confesercenti chiede così un intervento urgente delle istituzioni per tutelare e sostenere il commercio di prossimità, preservando un servizio fondamentale per le comunità locali.


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