Emergenza covid, rimodulato il green pass

Alla fine dello stato di emergenza mancano poco più di 20 giorni, ma cosa succederà dopo ancora non è chiaro. Draghi ha annunciato una serie di novità. Il governo ha spiegato che da aprile le Regioni non avranno più i colori, che le regole a scuola si alleggeriranno e che, in sostanza, l’emergenza vera e propria è finita.

Decaduti stato di emergenza e colori delle Regioni, l’unica regola che resterà in piedi sarà il green pass. Il piano del governo consiste nell’allentare gradualmente l’ultima restrizione, su cui però è stata basata tutta la seconda fase di gestione della pandemia di Covid in Italia.

Green pass rimodulato

In sostanza si tratta di rimodulare il green pass, o inserire un green pass rimodulato. Perciò si dovrebbe partire con i luoghi all’aperto: ristoranti e bar prima di tutti (all’esterno), ma anche le altre attività che non si svolgono all’interno. Poi verrà il turno di negozi, uffici pubblici, poste e banche. Gli ultimi della lista dovrebbero essere i primi ad essere stati inseriti: bar e ristoranti al chiuso, ma anche cinema e teatri, palestre e piscine, trasporto pubblico a lunga percorrenza e locale. Tutto ciò dovrebbe accadere tra il 1 aprile e la metà di giugno, per arrivare all’inizio dell’estate praticamente senza più green pass.

Pressing di FDI per l’abolizione del Green pass

La leader di Fratelli d’Italia non ci sta: «Sento ancora rappresentanti della maggioranza parlare di “modifiche” al certificato verde – ha tuonato sui social – come se non fosse evidente a tutti l’inutilità e la dannosità di questo strumento. Il green pass non va cambiato, va abolito. E continueremo a batterci e a tenere alta l’attenzione finché questo non avverrà». Il pressing non è portato avanti solo dall’opposizione, ma anche da alcuni dei componenti della maggioranza. In primis, e con sfumature differenti, Lega e Movimento 5Stelle

Cautela dal Ministro Speranza

Il ministro della Salute Roberto Speranza, invece, invoca cautela: «Bisogna valutare passo dopo passo».

Ogni mossa azzardata potrebbe rapidamente trasformarsi in boomerang. E allora “sì” al probabile eliminazione dell’obbligo del Pass rafforzato per treni, bus o aerei in modo da favorire la ripresa del turismo già ad aprile, ma no ad un allentamento sul posto di lavoro. Il motivo? Eliminare il Green pass sul lavoro in un momento in cui gli uffici torneranno presumibilmente a riempirsi dato che lo stato di emergenza, di fatto, abolisce le norme semplificate per lo smart working, potrebbe rivelarsi un errore.

Proprio per questo il governo sta lavorando all’ormai “famosa” road map che allenterà gradualmente le restrizioni, culminando il 15 giugno. Cioè nel giorno in cui termina l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori over50.

Insomma, il governo prende tempo, ma intanto una bozza di piano c’è. È impossibile pensare che si deciderà tutto all’ultimo il 31 marzo prossimo.