Si prospetta un fine settimana particolarmente difficile per i viaggiatori italiani a causa dell’ennesimo sciopero nel settore ferroviario. Dalle 21 di sabato 25 gennaio fino alle 21 di domenica 26 gennaio, è stata indetta un’agitazione del personale delle ferrovie promossa da alcune sigle sindacali autonome, tra cui Usb. Il gruppo Fs, nel suo bollettino ufficiale, non lascia spazio a fraintendimenti, avvisando che si prevedono “importanti ripercussioni sul servizio ferroviario” con possibili cancellazioni di Frecce, Intercity e Regionali.

Nonostante la durata dello sciopero sia di 24 ore esatte, gli effetti sui servizi potrebbero manifestarsi già prima dell’inizio ufficiale e protrarsi anche oltre l’orario di termine. Il consiglio per i viaggiatori, da parte di Fs, è chiaro: “informarsi prima di recarsi in stazione e, se possibile, riprogrammare il viaggio”.

Lo sciopero si aggiunge a una lunga serie di disagi che stanno colpendo il settore ferroviario dall’inizio dell’anno, aggravando ulteriormente una situazione già critica. Solo nelle ultime ore, si sono verificati rallentamenti sulla linea Roma-Cassino per “accertamenti tecnici”, sull’Alta Velocità Napoli-Roma per un “inconveniente tecnico elettrico” e disagi sul Nodo di Firenze a causa della presenza di persone non autorizzate vicino ai binari di Campo di Marte.

Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in recenti informative urgenti alla Camera e al Senato, ha definito questi episodi come “sconcertanti”, ricordando il susseguirsi di eventi critici per le ferrovie italiane, tra cui l’incendio doloso del 28 novembre scorso, rivendicato da gruppi anarchico-insurrezionalisti, che ha colpito la sede di Italferr. Per fronteggiare la situazione, è stata aumentata la sorveglianza, e il personale di Rfi è stato invitato a segnalare eventuali anomalie.

A queste problematiche si sommano gli scioperi, che hanno ormai raggiunto numeri allarmanti. Secondo Salvini, “nel 2024 il settore dei trasporti ha registrato 626 scioperi, più di uno al giorno”, un dato che continua a crescere nel 2025. Da inizio anno al 26 gennaio, il Codacons ha già contato 16 scioperi nazionali e locali nel comparto dei trasporti pubblici. “È ora di dire basta a proteste continue e ravvicinate nel tempo”, ha dichiarato l’associazione dei consumatori, evidenziando l’impatto diretto sulle vite dei cittadini, spesso lasciati senza alternative.


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