Acqua siccità

L’acqua è da sempre elemento necessario per la sopravvivenza dell’uomo e degli ecosistemi, ma oggi sta progressivamente diventando anche una risorsa al centro delle strategie geopolitiche tra i vari Paesi. A porre l’accento sul delicato tema della gestione delle risorse idriche a livello internazionale è l’ultimo rapporto dell’ONU “Water for Prosperity and Peace, pubblicato oggi in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.

Il documento ribadisce con forza come le infrastrutture legate all’acqua siano spesso bersaglio, in contesti di guerra, di attacchi mirati a minare la stabilità delle popolazioni. Purtroppo, gli esempi di questi ultimi anni sono molteplici: si pensi agli strike israeliani contro la rete idrica di Gaza o al bombardamento della diga di Kherson durante l’invasione russa in Ucraina. Dall’altro lato, il rapporto sottolinea come l’accesso all’acqua sia sempre più disomogeneo a livello globale e come la scarsità della risorsa possa alimentare tensioni geopolitiche.

In questo scenario è fondamentale, secondo l’ONU, rafforzare la cooperazione internazionale in ambito idrico e promuovere un approccio basato sui principi della condivisione pacifica e dell’equità nella gestione delle risorse. Un aspetto, quest’ultimo, tutt’altro che scontato se si considerano le complesse dinamiche economiche e geopolitiche in atto in vari scenari del mondo, a partire da quello mediorientale.

Le tensioni nel Bacino del Nilo

Nel Bacino del Nilo, ad esempio, le diatribe tra Egitto, Etiopia e Sudan sulle acque del celebre fiume sono lungi dall’essere risolte. L’Etiopia, protagonista di un forte sviluppo economico, sta realizzando una mega diga che ribalterebbe gli equilibri idrici nella regione, suscitando forti malumori al Cairo. Tensioni simili interessano anche fiumi quali l’Eufrate, al centro di un braccio di ferro tra Turchia, Iran, Iraq e Siria.

Dispute anche in Asia Centrale e Medio Oriente

In Asia centrale, poi, non si placano le contese sull’Amu Darya e il Syr Darya, cruciali per 5 Paesi rivieraschi che ne rivendicano politicamente il controllo. Per non parlare di regioni come il Corno d’Africa, dove siccità e scarsità idrica sono spesso causa di instabilità e conflitti tribali.

La situazione in Europa

Anche in Europa la risorsa idrica non è esente da complessità geopolitiche. Basti pensare ai contenziosi latenti tra Italia e Slovenia sull’Isonzo, alle pressioni ungheresi su alcuni affluenti del Danubio o alle dispute tra Moldavia e Transnistria sulla gestione dei bacini fluviali all’interno del Paese.

La via del dialogo

In questo quadro, assumono un ruolo sempre più importante le strategie di “idro-diplomazia” caldeggiate dagli esperti. L’obiettivo è promuovere un dialogo costruttivo tra gli Stati proprio sulla condivisione delle risorse idriche transfrontaliere, viste non più soltanto come una questione meramente tecnica ma geopoliticamente rilevante. Un compito non semplice, ma cruciale nell’ottica di disinnescare potenziali conflittualità e realizzare pienamente, come recita il tema della giornata dell’acqua di quest’anno, uno sviluppo sostenibile e pacifico.

di Serena Lena

 

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