Napoli, si sa, è la patria delle tradizioni. Se ne potrebbero elencare tantissime e tra queste non può mancare la ‘Sfogliatella’. In tutte le sue versioni, frolla, riccia, dolce, salata è da sempre apprezzata da napoletani e non, per il suo sapore. La croccantezza della sfoglia che racchiude un cuore morbido è un viaggio sensoriale unico. A trasformare un prodotto tipico napoletano in un vero e proprio brand, ci ha pensato Antonio Ferrieri imprenditore partenopeo considerato il ‘Re della Sfogliatella’ grazie al suo inimitabile e storico marchio ‘Cuori di Sfogliatella’ da ben 45 anni a Napoli.
Quattro punti vendita tra via Toledo e la Stazione di Piazza Garibaldi, 14 tipologie di sfogliatelle salate, di cui 5 ideate e firmate da chef stellati, 22 versioni di sfogliatella dolce, guinness dei primati per aver creato la sfogliatella più grande e pesante della storia (92 kg!!) e numerose creazioni – come il cono gelato di sfogliatella e la sfogliatella napoletana e siciliana – oggi diventate una vera e propria attrazione turistico-gastronomica. Numeri importanti che, oggi, a causa della congiuntura storico-economica e dei conflitti bellici, si scontrano con una realtà non proprio facile, per tutte le imprese, grandi e piccole.
Oggi molte imprese sono in ginocchio a causa del caro energia, conseguenza della guerra tra Russia e Ucraina. Le ripercussioni sull’economia italiana sono sotto gli occhi di tutti. Quali sono stati gli effetti sulla sua attività imprenditoriale?
“Purtroppo gli effetti ci sono e si vedono. Nel mio settore, quello dolciario, è impossibile pensare a soluzioni a lume di candela, chiusure anticipate o strumentazioni ferme perché i forni devono lavorare e i turisti non possono certo trovare le serrande chiuse. Il danno dovuto al caro energia c’è stato. Basta pensare alla bolletta della luce dell’ultimo mese e al suo ammontare di 20mila euro. Abbiamo calcolato consumi pari a 700 euro al giorno rispetto ai 302/303 euro. E’ evidente che rispetto a questi aumenti esponenziali abbiamo cercato di contenere i costi e di penalizzare gli introiti, ma di certo stiamo attraversando, come tante imprese, un momento non facile”.
Molte imprese stanno reagendo ai salassi energetici tagliando personale o chiudendo le serrande. E’ anche il suo caso?
“La mia non è un’impresa a carattere familiare, ci sono 80 persone impiegate e dietro di loro intere famiglie. Io credo che gli imprenditori sani e onesti preferiscano penalizzare sé stessi piuttosto che tagliare il personale. Quando si licenzia, è sempre un dolore grande, perché tutti facciamo parte di una grande famiglia”.
Cosa immagina per il futuro? Cosa si sente di chiedere al Governo per sostenere le imprese?
“Io sono positivo. D’altra parte ogni imprenditore porta con sé un pizzico di follia. Fare impresa non è facile, ma sono convinto che con il tempo la crisi potrà dirsi superata, da una parte, con i sacrifici e il lavoro che negli anni è stato in grado di fortificare un’azienda, dall’altra, con i giusti sovvenzionamenti del Governo che si sta muovendo in questa direzione. E’ ovvio che un il contributo una tantum non risolve il problema ma può attutirlo. Ricordiamo che prima del caro energia c’è stata la Pandemia con tutti i suoi strascichi. Lo Stato ha fatto la sua parte, ma a fare la differenza tra impresa e impresa sono stati i sacrifici compiuti negli anni. A soffrire sono state soprattutto le grandi imprese che hanno dovuto far fronte a problemi grandi”.
Cosa rappresenta per lei ‘Cuori di Sfogliatella’?
“Cuori di Sfogliatella’ è una storia che dura da 45 anni, è tradizione napoletana ma anche innovazione che da linfa e ossigeno a un prodotto gradito a tutti. La sfogliatella è sinonimo di ‘dono’ e, pertanto, è apprezzata da sempre. Ho cercato di realizzare la casa della sfogliatella, raggiungendo molti primati. Quando vedo che tanti altri prendono spunto da noi sono contento. Vuol dire che il nostro lavoro lo facciamo bene”.