L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato questa mattina due delibere riguardanti la richiesta di un referendum abrogativo sulla legge dell’Autonomia differenziata, nota anche come “legge spacca Italia”. La regione guidata dal presidente Stefano Bonaccini segue l’esempio della Campania, diventando la seconda regione italiana a proporre un referendum abrogativo su questa controversa legge.
Il referendum abrogativo è previsto dall’articolo 75 della Costituzione Italiana, il quale stabilisce che può essere proposto all’intero corpo elettorale da 500.000 cittadini o da almeno cinque Consigli regionali. Tale referendum può chiedere l’abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente valore di legge.
La Maratona dell’Assemblea
La discussione in Assemblea è stata intensa e ha raggiunto il culmine dopo quasi 24 ore di dibattito continuo. Al dibattito ha partecipato attivamente anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha sostenuto la necessità di chiedere un referendum abrogativo per dare voce ai cittadini su una questione di grande rilevanza per l’assetto istituzionale del Paese.
I Risultati delle Votazioni
Entrambe le delibere sono state approvate con il sostegno della maggioranza composta da Partito Democratico (PD), Europa Verde, L’Altra Emilia-Romagna e Italia Viva (IV), nonché dal Movimento 5 Stelle (M5S). Il centrodestra ha invece votato contro entrambe le proposte.
- Prima delibera (abrogazione totale): approvata con 28 voti a favore e 13 contrari.
- Seconda delibera (abrogazione parziale): approvata con 27 voti a favore e 15 contrari.
Implicazioni e Prospettive
L’approvazione delle delibere in Emilia-Romagna rappresenta un passo significativo nella battaglia contro la legge dell’Autonomia differenziata, che viene considerata da molti come un potenziale fattore di disgregazione del Paese. La richiesta di referendum mira a coinvolgere direttamente i cittadini nella decisione su una materia che potrebbe avere profonde implicazioni sulla distribuzione delle competenze e delle risorse tra lo Stato centrale e le Regioni.
Ora, con l’Emilia-Romagna e la Campania già pronte a chiedere il referendum, altre Regioni potrebbero seguire il loro esempio, incrementando la pressione per una consultazione popolare a livello nazionale. La possibilità di raggiungere il numero necessario di Consigli regionali favorevoli per la richiesta del referendum appare sempre più concreta.
Nel frattempo, il dibattito politico si intensifica e la questione dell’Autonomia differenziata continua a essere uno dei temi più caldi nell’agenda politica italiana.
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