In una recente audizione davanti alla Commissione parlamentare per l’attuazione dell’autonomia differenziata, Stefano Menghinello, direttore della Direzione centrale dell’Istat per l’analisi e la valorizzazione nell’area delle statistiche economiche e per i fabbisogni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha sottolineato le significative e persistenti disparità territoriali nell’offerta di servizi socio-assistenziali in Italia.
Divari geografici nella spesa pro-capite
Secondo Menghinello, il Sud Italia presenta una spesa pro-capite per il welfare territoriale di soli 72 euro, circa la metà della media nazionale. Questo dato evidenzia un forte divario rispetto ad altre aree del Paese. Le Isole, trainate dalla Sardegna, registrano una spesa di 134 euro pro-capite, mentre il Centro si attesta su 151 euro. Ancora più alta è la spesa nelle regioni del Nord-Ovest, con 156 euro pro-capite, e nel Nord-Est, con 197 euro.
Differenze regionali
Le differenze diventano ancora più marcate a livello regionale. La Calabria e la Campania sono le regioni con la spesa più bassa, pari rispettivamente a 37 e 66 euro pro-capite. Al contrario, la Provincia Autonoma di Bolzano si distingue con una spesa di ben 592 euro pro-capite. Oltre a Bolzano, altre regioni con una spesa sociale elevata (oltre 200 euro pro-capite) includono la Valle D’Aosta, il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Provincia Autonoma di Trento e l’Emilia-Romagna.
Impatto della dimensione demografica dei comuni
Menghinello ha inoltre evidenziato come le risorse dedicate ai servizi sociali varino in base alla tipologia di comune. A livello nazionale, i comuni con oltre 50 mila abitanti spendono mediamente 182 euro per i servizi socio-assistenziali. Tuttavia, anche in questo caso si osservano notevoli disparità territoriali: nel Mezzogiorno, la spesa si ferma a 106 euro, mentre nel Nord raggiunge i 240 euro. Nei comuni con meno di diecimila abitanti, la spesa media scende a 118 euro, con 88 euro nel Mezzogiorno e 139 euro nel Nord.
Il quadro delineato da Menghinello evidenzia un Sud Italia fortemente penalizzato in termini di spesa per il welfare territoriale, con valori molto inferiori rispetto al resto del Paese. Questo divario è meno accentuato tra le diverse classi di ampiezza dei comuni nel Mezzogiorno, ma i livelli di spesa rimangono comunque bassi. Nei comuni più grandi del Sud e delle Isole, la spesa media di 106 euro è inferiore a quella dei comuni più piccoli del Nord, che si attesta a 139 euro.
Le disparità territoriali nella spesa socio-assistenziale rappresentano una sfida significativa per il Paese, richiedendo interventi mirati per garantire un accesso equo ai servizi e per colmare i divari esistenti tra le diverse aree geografiche e demografiche.
____________________________________________
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn