Durante un’audizione presso le Commissioni Attività Produttive della Camera e Industria del Senato, Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha risposto alle domande dei parlamentari in merito alla produzione automobilistica del gruppo in Italia. “Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare l’Italia”, ha dichiarato Tavares, negando ogni ipotesi di vendita dei siti produttivi italiani. “Lotteremo come dannati per mantenere la nostra leadership”, ha aggiunto, spiegando come Stellantis stia pianificando nuovi prodotti fino al 2030 per gli stabilimenti italiani, nonostante le difficoltà legate ai costi eccessivamente alti, soprattutto quelli energetici, che in Italia risultano essere “il doppio rispetto alla Spagna”.
Tavares ha inoltre sottolineato che Stellantis “non chiede rinvii delle scadenze del 2025” per i nuovi requisiti regolatori, ma ha ribadito la necessità di una “stabilità normativa” per poter pianificare con largo anticipo. “Abbiamo fatto i compiti a casa”, ha affermato, riferendosi ai progressi fatti per rispettare i requisiti del settore automobilistico.
Tuttavia, le rassicurazioni di Tavares non sono state sufficienti per i leader dell’opposizione presenti all’audizione. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso profonda delusione: “Ci aspettavamo molto di più. Vogliamo chiarezza sul piano industriale per l’Italia”, ha dichiarato, aggiungendo che Stellantis sembra mostrare “segnali di disimpegno e disinvestimento”.
Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, si è detto insoddisfatto: “Il suo intervento non ci ha dato risposte sul futuro degli stabilimenti e sugli investimenti in Italia”. Conte ha evidenziato la riduzione del personale negli ultimi anni, domandando come mai si sia giunti “al minimo storico di produzione” e lamentando l’assenza di dettagli su progetti cruciali, come la gigafactory di Termoli.
Infine, Carlo Calenda, leader di Azione, ha attaccato duramente Tavares, accusando Stellantis di non mantenere le promesse fatte in passato: “Le parole sue e di Elkann si sono dimostrate false. Non daremo un singolo euro finché non ci sarà un piano industriale chiaro e scritto”.
In risposta alle critiche, Tavares ha replicato: “Sento rabbia e livore da parte vostra, lo stesso atteggiamento dei lavoratori”. Ha poi precisato che Stellantis non chiede aiuti per sé, ma per rendere accessibili i veicoli ai cittadini italiani. “Il sostegno serve a permettere ai vostri cittadini di acquistare questi veicoli”, ha concluso.
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