L’ex presidente della FIFA Sepp Blatter e l’ex numero uno della UEFA Michel Platini sono stati nuovamente assolti dalle accuse di corruzione, frode, falsificazione e appropriazione indebita da un tribunale svizzero. La decisione è stata emessa martedì 25 marzo 2025 dalla Camera d’Appello straordinaria del Tribunale penale svizzero, che ha confermato la sentenza di primo grado del luglio 2022.
Al centro del caso vi era il pagamento di 2,1 milioni di euro effettuato dalla FIFA a Platini nel 2011, autorizzato da Blatter, per un presunto compenso non contrattuale legato a un incarico di consulenza svolto tra il 1998 e il 2002. I due hanno sempre sostenuto che si trattasse di un accordo verbale lecito, un “gentleman’s agreement” stabilito nel 1999.
Dopo la prima assoluzione, l’Ufficio del Procuratore generale svizzero aveva presentato ricorso, chiedendo condanne a 20 mesi di carcere con sospensione condizionale per due anni. Tuttavia, anche la corte d’appello ha ritenuto infondate le accuse. Il legale di Platini, Dominic Nellen, ha dichiarato: “Dopo due assoluzioni, anche la Procura generale svizzera deve rendersi conto che questo procedimento penale è definitivamente fallito. Michel Platini deve finalmente essere lasciato in pace”.
Nonostante questa seconda assoluzione, i procuratori svizzeri potrebbero ancora presentare un ulteriore ricorso alla Corte Suprema.
L’origine del caso
Le indagini sulla presunta corruzione di Blatter e Platini sono nate nel maggio 2015, quando gli investigatori federali statunitensi hanno avviato un’ampia inchiesta sulla FIFA. Prima dello scandalo, Platini era uno dei favoriti per succedere a Blatter alla guida della federazione internazionale di calcio. Tuttavia, nell’ottobre 2015, il comitato etico della FIFA ha squalificato entrambi per otto anni. L’interdizione di Platini è stata poi ridotta a quattro anni, mentre Blatter ha ricevuto una nuova squalifica fino al 2028, quando avrà 92 anni.
L’ex presidente FIFA resta escluso dal mondo del calcio per un ulteriore procedimento etico legato ai bonus milionari che si sarebbe autorizzato per l’organizzazione dei Mondiali del 2010 e 2014.
Con questa seconda assoluzione, il caso giudiziario sembra destinato a concludersi, ma resta da vedere se i procuratori svizzeri sceglieranno di ricorrere ancora.
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn