Btp Italia

Il collocamento dei Btp Italia, svolto in quattro giorni e concluso il 23 giugno, ha fatto registrare un sostanziale flop per i titoli di Stato italiani. La diciassettesima emissione di Btp si è chiusa con la vendita di titoli per circa 9,4 miliadi di euro, cifre lontane dai 22,3 miliardi di euro del 2020. Il titolo protetto dall’inflazione con scadenza a giugno 2030 e con doppio premio di fedeltà ha incassato una bocciatura da parte degli investitori.

L’emissione è stata così suddivisa: 7,26 miliardi alla clientela retail, 2,18 miliardi agli investitori istituzionali.

Il record del 2020

L’ultima emissione, nel 2020, fu caratterizzata da un vero e proprio record, con la partecipazione del 63% degli investitori retail e un ammontare collocato – come detto in precedenza – di 22,3 miliardi di euro. A distanza di due anni, il risultato non sfiora nemmeno la metà dell’emissione precedente: un vero e proprio flop e un imprevisto non di poco conto.

I risultati, considerata la fase, sono infatti deludenti. “Questo – rileva ‘Investire oggi’ – può significare due cose: o le famiglie credono che l’inflazione sia passeggera e non valga la pena impiegare capitali in titoli indicizzati o hanno scarsa fiducia nella sostenibilità del debito pubblico per gli anni futuri”.

Doppio premio fedeltà e tasso cedolare annuo definitivo

Il nuovo Btp Italia, con scadenza a 8 anni, data di godimento 28 giugno 2022 e data di scadenza 28 giugno 2030, ha un tasso cedolare (reale) annuo definitivo pari all’1,60%, pagato in due cedole semestrali insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre. La novità di questa edizione è il doppio premio fedeltà, ereditato dal Btp Futura, che assicura un valore complessivo dell’1% sul capitale investito per il risparmiatore che lo acquista all’emissione e lo detiene fino alla scadenza

A chi lo detiene per i primi quattro anni (28 giugno 2026), il Mef pagherà un premio fedeltà intermedio dello 0,4% del capitale nominale acquistato non rivalutato. Dopo i successivi quattro anni, il risparmiatore che ha mantenuto il titolo a scadenza avrà un premio finale pari allo 0,6%. Il Mef ha concluso 211.432 contratti nella prima fase del collocamento dedicata ai risparmiatori retail, e 238 nella seconda (per gli investitori istituzionali), per un importo emesso pari a 9.440,001 milioni di euro.