Save the children campania

L’Italia nel 2023 ha registrato un nuovo minimo storico di natalità, con meno di 380mila nascite, confermando un trend che si intreccia con la crescente povertà minorile e con le difficoltà sociali ed economiche che molte famiglie italiane stanno affrontando. Questo fenomeno, rilevato e analizzato nella XV edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio di Save the Children, è particolarmente allarmante poiché mostra un futuro incerto per i bambini in Italia, specie per quelli che crescono nei contesti più svantaggiati del Paese. Questo report, pubblicato con il titolo evocativo “Un due tre…stella. I primi anni di vita”, presenta una fotografia preoccupante della prima infanzia in Italia, un Paese dove le opportunità per i più piccoli non sono né sufficienti né equamente distribuite.

Natalità in Caduta Libera e Desolazione Demografica

Nel 2023, la natalità in Italia ha toccato il fondo: sono nati solo 379.890 bambini, meno della metà delle nascite registrate negli anni Sessanta. La Campania è stata la seconda regione per numero di nascite, con 42.846 nuovi nati, dietro solo alla Lombardia. Tuttavia, questo dato non si traduce in condizioni migliori per i minori, poiché, ironicamente, è proprio in Campania che si riscontra uno dei tassi di povertà minorile più alti, con il 37,1% dei minori che vive in condizioni di povertà relativa, ben oltre la media nazionale del 22,2%.

A sottolineare ulteriormente la crisi demografica, è emerso che in 340 Comuni italiani, nessun bambino è nato nel 2023, mentre in 72 Comuni non vi sono bambini sotto i 3 anni. Il Piemonte è la regione con più Comuni senza bambini, seguita dalla Lombardia e dall’Abruzzo. Questo scenario ha profonde implicazioni non solo sul piano economico, ma anche su quello sociale e culturale, poiché mette a rischio la sopravvivenza stessa delle piccole comunità e il mantenimento delle tradizioni locali.

Povertà Infantile e Disuguaglianze Territoriali

L’Italia, nonostante gli standard di welfare, è scossa da un dato preoccupante: 1,3 milioni di minori vivono in povertà assoluta, con un’incidenza del 13,8%. Questi bambini e ragazzi sono la fascia più colpita, rispetto al 6,2% degli anziani e al 9,4% degli adulti tra i 35 e i 64 anni. I minori tra i 4 e i 6 anni rappresentano la fascia più a rischio, con un’incidenza di povertà del 14,8%, seguiti dai bambini tra 0 e 3 anni, con il 13,4%.

La povertà minorile si manifesta anche nella mancanza di beni essenziali e di condizioni di vita adeguate. Circa 200mila bambini tra 0 e 5 anni vivono in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire un pasto proteico ogni due giorni. La situazione peggiora ulteriormente nel Mezzogiorno, dove il 12,9% dei bambini è colpito da questa forma di povertà, rispetto al 6,1% del Nord.

Un altro aspetto drammatico è la povertà energetica, che coinvolge quasi un bambino su dieci, specialmente al Sud, dove il 16,6% dei bambini vive in abitazioni non adeguatamente riscaldate durante l’inverno. Queste privazioni possono lasciare segni profondi sulla salute e sullo sviluppo dei minori, aumentando il rischio di trasmettere la povertà alle future generazioni.

La Crisi dei Servizi per la Prima Infanzia

Nel contesto attuale, il 30% dei bambini tra 0 e 2 anni trova posto in un asilo nido, con forti disparità territoriali. In Umbria, la regione con la maggiore copertura, il tasso raggiunge il 46,5%, mentre in Campania è fermo al 13,2%, uno dei più bassi d’Italia. Tale ineguaglianza rischia di escludere numerosi bambini dai benefici offerti dai servizi educativi per la prima infanzia, fondamentali per contrastare le disuguaglianze sociali sin dai primi anni di vita.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un investimento per aumentare la copertura dei servizi per l’infanzia, con l’obiettivo di raggiungere il 45% di copertura entro il 2030. Tuttavia, le stime suggeriscono che due regioni, Campania e Sicilia, potrebbero non arrivare nemmeno al 33%, con tassi rispettivi del 29,6% e del 25,6%.

Le famiglie italiane stanno inoltre affrontando un aumento considerevole dei costi per i prodotti per la prima infanzia e per l’accesso ai nidi. Dal 2019 al 2023, la spesa per latte e pappe è aumentata del 19,1%, mentre quella per gli asili nido privati è cresciuta dell’11,3%. Questo aumento ha colpito in modo particolare le famiglie con redditi medio-bassi, rendendo l’accesso a servizi essenziali sempre più difficile per molte persone.

Gli Effetti della Povertà e il Ruolo Cruciale della Rete di Supporto

L’impatto della povertà nei primi mille giorni di vita può compromettere irreversibilmente lo sviluppo dei bambini. Save the Children, attraverso progetti come Fiocchi in Ospedale e Spazio Mamme, offre supporto alle famiglie più vulnerabili, per facilitare l’accesso ai servizi educativi e sanitari e promuovere una rete di cura e sostegno per i genitori. Come affermato dal presidente di Save the Children Italia, Claudio Tesauro, è indispensabile mettere al centro dell’agenda politica il benessere della prima infanzia, adottando una strategia a lungo termine che garantisca opportunità di crescita per tutti i bambini, a partire dai territori più svantaggiati.

Squilibri e Sfide del Settore Sanitario

Il sistema sanitario italiano, pur essendo considerato un’eccellenza, mostra notevoli disuguaglianze. Ad esempio, l’Italia dispone solo di 273 posti letto nelle terapie intensive pediatriche, con una carenza del 44,4% rispetto agli standard europei. La carenza è particolarmente grave al Sud, dove mancano il 67,3% dei posti necessari, in contrasto con il Nord (42,3%) e il Centro (2,2%).

Anche il numero di pediatri risulta insufficiente, con una media nazionale di 993 bambini per pediatra. Questa carenza limita l’accesso a un’assistenza sanitaria adeguata, una condizione essenziale per il benessere dei bambini nei primi anni di vita.

La Sfida della Crisi Climatica: Spazi Verdi e Benessere Urbano

Le città italiane, soprattutto quelle del Sud e le periferie urbane, non sono progettate per rispondere alle necessità dei bambini. Gli spazi verdi scarseggiano e, con il cambiamento climatico, il problema delle ondate di calore si aggrava. A luglio 2023, oltre 349mila bambini sono stati colpiti da temperature superiori ai 40°C, un dato che sottolinea la necessità di politiche urbane più inclusive e sostenibili, volte a mitigare gli effetti del cambiamento climatico sui più piccoli.

Conclusioni: Una Rete di Solidarietà per l’Infanzia

La condizione dei bambini in Italia è segnata da disparità crescenti, che penalizzano soprattutto chi cresce nei contesti più poveri e svantaggiati. Investire sulla prima infanzia non è solo un atto di giustizia sociale, ma un investimento per il futuro del Paese. La creazione di una rete di supporto forte e inclusiva, l’aumento dei servizi per l’infanzia e un sistema sanitario accessibile sono sfide cruciali per garantire a ogni bambino un’infanzia sana e sicura.

Gli obiettivi del PNRR e i finanziamenti previsti rappresentano un’opportunità unica per colmare le lacune e assicurare a tutti i bambini italiani una crescita equilibrata. Tuttavia, affinché questi progetti abbiano un impatto reale e duraturo, sarà essenziale un impegno condiviso e costante da parte di istituzioni, organizzazioni e comunità locali.


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