L’Eurozona chiude il mese di settembre con nuovi segnali di frenata nella produzione industriale. Secondo Eurostat, l’Istituto di Statistica dell’Unione Europea, la produzione ha subito un decremento del 2% su base mensile, in calo rispetto al +1,5% (dato rivisto) di agosto. Questo risultato è anche peggiore delle stime, che prospettavano una diminuzione più contenuta dell’1,3%.
Anche su base annua, il quadro appare critico: la produzione industriale nell’Eurozona ha registrato un calo del 2,8% rispetto a settembre 2022. Le attese erano meno pessimistiche, con gli analisti che prevedevano una discesa intorno al 2%. Questi numeri rivelano un persistente rallentamento, dovuto probabilmente alla contrazione della domanda interna e internazionale e alle sfide legate alla crisi energetica e all’inflazione. “È un campanello d’allarme per l’economia europea,” commentano alcuni analisti economici, “questo calo nella produzione industriale dimostra la fragilità della ripresa e la difficoltà di fronteggiare una domanda stagnante in un contesto di incertezza economica.”
Anche l’Europa dei 27 segue la stessa tendenza: la produzione ha segnato un -2% su base mensile dopo il +1,2% di agosto, mentre la variazione annuale registra un -2,4% dopo un +0,1% ad agosto. Le principali economie europee, tra cui la Germania e la Francia, appaiono più vulnerabili a questo rallentamento, che potrebbe avere ripercussioni sulle prospettive di crescita per il resto dell’anno.
Il calo dell’output industriale europeo è legato a diversi fattori. Da un lato, si osserva una diminuzione della domanda internazionale, soprattutto da parte dei principali partner commerciali come Stati Uniti e Cina. L’incertezza legata ai costi energetici e all’inflazione sta inoltre influenzando negativamente la competitività delle imprese, mentre le difficoltà nella catena di approvvigionamento continuano a pesare su molti settori industriali.
Questa situazione mette in evidenza la necessità di interventi strutturali e incentivi per stimolare la produzione industriale e ridurre la dipendenza dalle condizioni esterne sfavorevoli. “È fondamentale che i Paesi dell’Eurozona adottino misure coordinate per supportare la ripresa dell’industria,” affermano gli esperti, “soprattutto in settori strategici e innovativi che potrebbero trainare la crescita nei prossimi anni”.
Leggi le notizie di Piazza Borsa
Per restare sempre aggiornato, segui i nostri canali social Facebook, Twitter e LinkedIn