cannabis

Usare la cannabis per assorbire l’anidride carbonica. L’ultima ricerca di Hudson Carbon di New York ha scoperto che la canapa ha quasi il triplo della capacità di intrappolare Co2 rispetto ai ‘comuni’ alberi che popolano boschi e foreste. Secondo lo studio americano, un acro di piante di cannabis può immagazzinare fino a tre tonnellate di carbonio, rimuovendone più di sette dall’atmosfera. Numerose indagini hanno dimostrato che la canapa cattura fino a 16 tonnellate di gas serra all’anno, mentre gli alberi ne assorbono circa 6.

La pianta è considerata “purificante della natura” in quanto estrae tossine dall’aria, intrappolandole permanentemente all’interno delle sue fibre. L’anidride carbonica viene racchiusa all’interno della canapa che viene poi utilizzata in una vasta gamma di prodotti, dai tessuti ai medicinali. “Se gli Stati Uniti coltivassero 50 milioni di acri di canapa, sequestrerebbero un paio di centinaia di milioni di tonnellate di carbonio all’anno su quella superficie” ha dichiarato Ben Dobson, fondatore e presidente di Hudson Carbon.

La canapa ha molte qualità. “Rispetto al cotone che necessita di almeno 1.500 litri d’acqua per ogni chilo prodotto, la canapa ne richiede meno della metà ma crea più del 200% di fibre in più sullo stesso terreno”, ha dichiarato Rebekah Shaman, amministratore delegato della British Hemp Alliance, un’associazione del Regno Unito composta da ong, agricoltori e aziende che sostengono cambiamenti nella legislazione inglese sulla canapa. La cannabis inoltre cresce molto velocemente, impiega solo quattro mesi per raggiungere la maturità. Infine oltre a purificare l’aria dai gas serra, la pianta assorbe metalli pesanti cancerogeni come piombo, mercurio e cadmio dal suolo, pericolosi per la salute dell’uomo.