Quattro giovani ingegneri in Finlandia hanno introdotto la prima batteria a sabbia su scala commerciale al mondo. All’interno della centrale elettrica di Vatajankoski (a circa tre ore di auto a nord-ovest di Helsinki), un container d’acciaio di 7 metri racchiude 100 tonnellate di sabbia, due tubi di riscaldamento e un ventilatore. Un’idea nata per rispondere alle sfide legate alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Come funziona?
La sabbia diventa una batteria quando viene riscaldata a 600°C da turbine eoliche e pannelli solari, immagazzinando circa 8 MWh di energia termica grazie allo spesso strato di isolamento, che mantiene la sabbia calda. Quando la richiesta di calore aumenta, la batteria può scaricare circa 200 kW di potenza attraverso i suoi tubi di scambio termico, permettendo di riscaldare e fornire acqua calda in circa 100 case e una piscina pubblica, integrando l’energia dalla rete.
Quali sono i vantaggi?
Sostenibilità dei materiali. I materiali utilizzati nella produzione di batterie (cobalto e nichel) sono spesso costosi e non sempre facilmente accessibili, soprattutto in alcune parti del mondo. La batteria a sabbia, invece, è realizzata con una materia prima ampiamente disponibile e a basso costo, la sabbia, dimostrandosi un’opzione molto interessante per l’utilizzo su larga scala.
Funzionamento e manutenzione. Le batterie a sabbia hanno una durata di vita molto lunga: la sabbia è un materiale molto stabile e non subisce gli stessi danni causati dall’usura e dall’invecchiamento delle altre batterie. L’unica parte mobile è la ventola e, secondo gli sviluppatori, è facile da sostituire se necessario.
Tempi di immagazzinamento. La sabbia ha un’elevata capacità di carica e scarica ed è molto efficace nel trattenere il calore per un lungo periodo di tempo, immagazzinando energia per mesi e mesi.
Una tecnologia già in fase di sviluppo da diversi anni che attira sempre più l’attenzione degli investitori e dei produttori e che è forse arrivata ad un punto di svolta. Ma ancora numerose sfide sono alle porte: è necessario capire come è possibile ridimensionare la tecnologia e come aumentare la potenza della batteria per generare non solo calore, ma anche elettricità.
di Serena Lena