Nel consueto rapporto della Banca d’Italia che analizza l’andamento dell’economia regionale, la Campania fa registrare una crescita nei principali settori e parametri di confronto, in media con l’andamento nazionale.
Le costruzioni e il mercato immobiliare
Il settore delle costruzioni, caratterizzato da una forte crescita nel 2021, nella prima metà del 2022 è risultato ancora in espansione. I risultati del sondaggio della Banca d’Italia su un campione di aziende edili campane con almeno 10 addetti indicano che la quota di imprese che stimano un aumento della produzione per il 2022 è pari al 43 per cento. Il 37 per cento delle imprese segnala invece una contrazione nell’attività produttiva.
Le opere di riqualificazione del patrimonio abitativo hanno continuato a beneficiare dei bonus fiscali, in particolare del Superbonus introdotto dal DL 34/2020 (decreto “rilancio”). Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), nel 2022 il valore delle ristrutturazioni ammesse a tale incentivo è triplicato tra gennaio e settembre.
Opere pubbliche
Anche il comparto delle opere pubbliche in regione è lievemente cresciuto. Secondo le rilevazioni del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (Siope) nel primo semestre del 2022 la spesa degli enti territoriali campani per investimenti fissi in beni immobili è aumentata di circa il 6 per cento rispetto
all’analogo periodo del 2021.
Pnrr
Analizzando l’esito dei bandi di gara per l’aggiudicazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del relativo Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) e i successivi decreti di attribuzione, alla data del 17 ottobre agli enti della Campania sono stati destinati finora 6,5 miliardi, pari a 1.154 euro in termini pro capite, circa il 12 per cento delle risorse stanziate a livello nazionale.
Verde e transizione ecologica
Gli interventi sono concentrati nelle missioni dedicate alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica nonché a quelle relative all’inclusione e alla coesione sociale e alla salute. Tra i progetti destinatari di maggiori assegnazioni si segnalano quelli per il potenziamento delle ferrovie in regione e quelli per gli asili e le scuole dell’infanzia (rispettivamente 0,7 e 0,5 miliardi di euro).
Le risorse stanziate determineranno nei prossimi anni una crescita della spesa per investimenti da parte degli enti territoriali: se le risorse ad essi assegnate venissero pienamente utilizzate nei tempi previsti, la loro spesa supererebbe di quasi l’83 per cento quella media del periodo 2014-2019.