E’ la revisione prevista in una proposta di legge che potrebbe rilanciare il settore delle costruzioni che – secondo parere unanime – sorretto la crescita dell’economia italiana tra il 2022 e il 2023. Non solo ragioni di crescita ma anche la ‘spada di Damocle’ della direttiva “case green” entro il 2030 tra le principali ragioni del rilancio.
Stop alle concessioni di credito indiscriminate: ad influire sulla possibilità di accedere alle agevolazioni – secondo le prime indiscrezioni sulla proposta di legge – a rendere più ‘soft’ il Superbonus potrebbero esserci la questione reddito e lo status dell’abitazione. Solo in caso di prima casa sotto ai 15 mila euro di Isee si potrebbe ottenere un bonus pieno al 100%, finendo con soluzioni ‘a scalare’ per le situazioni differenti.
Allo studio anche meccanismi progressivi che potrebbero premiare chi rende maggiormente efficiente la propria abitazione, con miglioramenti di due o tre classi energetiche.
Si tratta solo di ipotesi. La ‘riforma’ dei bonus edilizi è in via di formulazione. Le prime indiscrezioni parlano di un termine lungo per la sua ‘scadenza’ (almeno il 2035) per uniformarsi alla direttiva case green, con possibilità di detrazione in dichiarazione dei redditi, oppure con cessione del credito e sconto in fattura.