Draghi e Conte

Estate caldissima anche non riferendosi alle temperature, visto il momento politico che stiamo vivendo, che rimarrà nella storia. Quattro giorni di tempi supplementari che si stanno giocando e vedranno il loro fischio finale solo mercoledì con Primo Ministro che chiederà il voto di fiducia come ultima possibilità di rientro ad un governo che possa procedere con la sua linea politica di maggioranza compatta.

Il mondo si è risvegliato con questa notizia di fibrillazione italiana, che non disturba solo l’Italia ma tutta l’Europa soprattutto le politiche che Draghi sta portando avanti per una linea Europea per affrontare questa enorme crisi che stiamo vivendo, con prospettive ancora più difficili per l’inverno.

Draghi in Europa

Inflazione, aumento delle materie prime e crisi energetiche su tutto vedono come protagonista la presenza del Primo Ministro nelle politiche Europee vista la sua esperienza da Super Mario degli anni passati alla Banca Centrale, ruolo risolutivo per il vecchio continente in quel periodo, nel mainstream europeo sulle questioni del sostegno all’Ucraina e delle sanzioni contro la Russia l’Italia è stata la prima grande nazione occidentale a sostenere pubblicamente l’eventuale adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.

Il malcontento del Movimento Cinque Stelle

Si capisce che questa scelta politica da parte del Movimento 5 Stelle contro Draghi ha molti motivi, tra cui la figura autoritaria del Primo Ministro linea dirigenziale seria e con pochi spazzi di manovra ha messo in ombra il populismo del movimento, che con questa forte spallata ha delineato un solco evidente difficile da far rientrare. La situazione se non viene riparata porterà a una sola strada a votazioni anticipate.

 I pezzi persi in questo ultimo mese fanno delineare un momento molto difficile per i M5Stelle e con questa crisi generata, in questo momento, non gestita alla meglio sicuramente non raccoglie consensi dai cittadini, preoccupati quotidianamente dai rincari e una previsione di un inverno senza gas. Inoltre, c’è una forte valutazione negativa sulle loro modalità di applicazione delle linee politiche del tutto deficitarie, vedi reddito di cittadinanza strutturato malissimo.

Domani sarà lo spartiacque per quello che sarà un anno ancora più inteso e difficile del periodo che stiamo vivendo, soprattutto per capire se l’Italia riuscirà a costruirsi un futuro degno.